Allerta mondiale dallo Spazio | Siamo tutti in pericolo: troppi detriti spaziali verso di noi, tragedie inevitabili

I detriti spaziali superano il milione. Scopri cosa dice il rapporto ESA e perché servono nuove soluzioni per proteggere le orbite. (Depositphotos Foto) - aerospacecue.it
I detriti spaziali superano il milione. Scopri cosa dice il rapporto ESA e perché servono nuove soluzioni per proteggere le orbite.
Ogni giorno, sopra la Terra orbitano migliaia di oggetti. Alcuni sono satelliti attivi, altri sono pezzi abbandonati. Restano lì, girano a velocità altissime. Non li vedi, non li senti, ma esistono. Si chiamano detriti spaziali.
Sono il risultato di lanci, rotture, esplosioni. Quando un satellite smette di funzionare, non sempre viene rimosso. Se si scontra con un altro oggetto, si frantuma. Ogni frammento diventa un pericolo.
I detriti non si fermano. Viaggiano a decine di migliaia di chilometri all’ora. Se colpiscono un satellite, lo distruggono. Se minacciano la Stazione Spaziale, gli astronauti devono spostarsi. Il rischio cresce ogni anno.
La Terra è circondata da oltre un milione di frammenti più grandi di un centimetro. Alcuni sono tracciati, altri no. L’Agenzia Spaziale Europea cerca di monitorarli, ma non basta. Servono soluzioni nuove, serve rimuoverli.
Il rapporto ESA
Il rapporto dell’ESA parla chiaro. Anche senza nuovi lanci, i detriti aumentano. Si scontrano tra loro, si moltiplicano. È un effetto a catena. Si chiama sindrome di Kessler. Se non si interviene, alcune orbite diventano inutilizzabili.
Le aziende seguono regole per limitare i danni. I frammenti nuovi superano quelli che bruciano in atmosfera. L’ESA propone la rimozione attiva. Vuole creare mezzi che raccolgano i detriti. Solo così si protegge il futuro dei voli spaziali.
La soluzione
Secondo Wired, il nuovo rapporto dell’ESA rivela che i detriti spaziali superano il milione. La maggior parte ha dimensioni superiori a un centimetro. Il rischio per le missioni spaziali cresce. Anche senza nuovi lanci, le collisioni tra oggetti già presenti generano nuovi frammenti. L’ESA propone la rimozione attiva per evitare danni futuri. Se ti interessa lo Spazio, segui le notizie sui detriti. Informati, leggi i rapporti, analizza il problema. Ogni frammento può danneggiare satelliti, missioni, astronauti.
Nel novembre 2023, 12 Paesi e l’ESA firmano la Carta Zero Detriti. L’obiettivo èridurre la presenza di oggetti inutili nello Spazio entro il 2030. Il documento stabilisce linee guida per il comportamento delle agenzie e delle aziende private. Ogni missione deve prevedere il rientro o la disattivazione sicura dei veicoli. Secondo l’ESA, il progetto Zero Detriti è stato avviato con la firma della Carta da parte di dodici nazioni e dell’Agenzia Spaziale Europea. L’iniziativa punta a rendere sostenibili le attività paziali, evitando che l’orbita terrestre diventi una discarica. Il piano prevede regole precise e azioni concrete entro il 2030. Se vuoi sostenere la ricerca, segui i progetti dell’ESA. Condividi le informazioni, sensibilizza chi ti sta vicino.