Stella ‘invincibile’: due volte sfuggita all’abbraccio di un buco nero

Sopravvissuta a questo (commons.wikinedia.org/Danieljamesprice) - www.spacecue.it
Un caso senza pari registrato dall’Università di Tel Aviv: una stella sfugge alla morsa “letale” di un buco nero.
Cosa accade quando un astro tenta di sfidare la voracità di uno dei più temuti mostri dell’universo e la battaglia continua oltre il primo confronto?
Un’analisi recente riportata da ANSA rivela per la prima volta una stella che, pur orbitando attorno a un buco nero supermassiccio, è riuscita a sopravvivere al primo impatto e… ha fatto ritorno per affrontarlo nuovamente! La scoperta rivoluziona la nostra comprensione degli eventi di “spaghettificazione” gravitazionale, noti anche come “eventi di disturbo mareale” (TDE).
L’oggetto in questione, conosciuto come AT 2022dbl, ha emesso due lampi brillanti: il primo nel 2022 e uno quasi identico nel 2024, entrambi provenienti dalla stessa area dello spazio. È un caso senza pari: rappresenta la prima evidenza che una TDE possa essere solo parziale, consentendo alla stella sopravvissuta di continuare a orbitare, prima di essere “riassaggiata” dal buco nero.
La scoperta proviene da una squadra dell’Università di Tel Aviv e è stata pubblicata su The Astrophysical Journal Letters, segnando un importante passo avanti nell’astronomia estrema.
Secondo round tra le stelle
Notizie sorprendenti arrivano da ScienceDaily e dall’ANSA: una stella ha superato una prima distruzione parziale, mantenendo una buona parte della sua massa, per poi riapparire con un secondo lampo simile dopo due anni. Come spiegato anche da ScitechDaily, si tratta della prima volta che nella storia dell’astronomia vediamo la stessa stella “offrire un ulteriore boccone” a un buco nero pronto a divorarsela! Stando a Wikipedia, gli eventi di distruzione stellare ad opera di buchi neri supermassicci, noti come TDE, sono incidenti estremamente rari (uno ogni 10. 000–100. 000 anni per galassia) e fino ad ora considerati letali.
Secondo l’idea tradizionale, la stella subisce una “spaghettificazione” e metà della sua massa viene inghiottita o espulsa, generando emissioni luminose che sono brevi ma intensissime. Tuttavia, la storia di AT 2022dbl rompe questo schema: la stella ha perso materia, si è allontanata, è sopravvissuta e si è ripresentata per un secondo incontro, dimostrando di essere un “supervivente cosmico”. Secondo il Times of Israel, il team di Tel Aviv, guidato da Lydia Makrygianni e Iair Arcavi, sottolinea che questo fenomeno potrebbe essere meno raro di quanto si pensasse e che molti lampi luminosi del passato – seppur simili – potrebbero derivare da eventi parziali come questo.
Riflessioni e osservazioni
La scoperta pone basi per nuove considerazioni astronomiche e metodologiche. Se confermata, suggerisce che le TDE potrebbero estendersi su più cicli, con le orbite residue della stella ancora in relazione con il buco nero. Come riportato da EarthSky, se si osservasse un terzo lampo attorno al 2026, sarebbe chiaro che si tratta di incontri ripetuti con una perdita progressiva di massa.
Ciò spinge i telescopi e le reti – dai sistemi di osservazione del Vera C. Rubin Observatory fino alle analisi multi-banda – a tenere sotto controllo le aree coinvolte, puntando a una maggiore frequenza di osservazione e sensibilità.