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Ultim’ora, annuncio elettrizzante | Stiamo per tornare sulla Luna: a un passo dalla partenza

Illustrazione di un razzo verso la Luna (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Illustrazione di un razzo verso la Luna (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

La Luna non è mai stata così vicina: cresce l’attesa per una missione che promette di riscrivere la storia dell’esplorazione spaziale.

Quando si parla di spazio, tutto sembra sempre lontano. Lontano nel tempo, nelle distanze, nei sogni. Eppure, ci sono momenti in cui quella distanza si accorcia, in cui qualcosa – anche solo un dettaglio tecnico – ti fa pensare: ci siamo quasi. È una sensazione strana, fatta di entusiasmo e di nervosismo, come se qualcosa di enorme fosse lì lì per accadere… anche se, ufficialmente, ancora non c’è nulla da dire.

Negli ultimi anni ci siamo abituati a sentire parlare di Marte, razzi privati, stazioni orbitanti. Ma la Luna – sì, proprio lei – non ha mai perso il suo fascino. È lì, sopra le nostre teste ogni notte, sempre presente e sempre misteriosa. E forse è per questo che l’idea di tornarci, con tutto quello che comporta, suona così potente. Non solo per la scienza, ma anche per tutto il significato simbolico che si porta dietro.

Quello che non si vede spesso sono i mesi, anzi, gli anni di preparazione. Test su test, analisi, piccoli passi che nessuno racconta, ma che sono fondamentali. È in quei passaggi silenziosi che si costruisce davvero il viaggio. E in questa fase, ogni cosa sembra dover funzionare alla perfezione, perché non c’è spazio per errori. Ma allo stesso tempo, si respira un certo fermento, come se l’attesa stesse per finire.

Intanto, in alcune strutture super controllate – quelle che non si vedono mai nei video promozionali – il movimento è continuo. Non arrivano notizie clamorose, anzi: le informazioni escono col contagocce. Ma proprio per questo, ogni aggiornamento è una piccola scossa. E chi segue da vicino queste missioni sa che quando il silenzio si fa più carico… qualcosa bolle in pentola.

Preparativi che non lasciano spazio all’improvvisazione

E infatti, ecco l’aggiornamento che fa scattare i radar, come riporta anche HdBlog: la NASA ha completato il caricamento dei propellenti e dei gas ad alta pressione sulla capsula Orion, quella destinata alla missione Artemis II. È stata poi spostata in un’altra struttura – il Launch Abort System Facility – dove le monteranno il sistema di fuga d’emergenza. Detto così sembra semplice, ma si tratta di un impianto alto 13,4 metri che deve funzionare alla perfezione in caso di guasto al razzo. Niente panico, ma… è roba seria.

Tutto questo succede al Kennedy Space Center, dove – in parallelo – il razzo SLS viene completato. A breve, i due pezzi si incontreranno per l’assemblaggio finale, quello che precede il trasferimento sulla piattaforma di lancio. Un passo dopo l’altro, ma ormai siamo proprio agli ultimi metri.

Superficie della Luna (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Superficie della Luna (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Un viaggio attorno alla Luna che fa storia

A bordo ci saranno quattro astronauti: Reid Wiseman, Victor Glover, Christina Koch e Jeremy Hansen. Dieci giorni di volo attorno alla Luna, niente allunaggio stavolta, ma già il fatto di tornare in orbita lunare dopo più di 50 anni è… incredibile. Gli equipaggi hanno già fatto le prove con le tute pressurizzate – quelle vere – per testare collegamenti, comunicazioni, supporti vitali. Tutto deve filare liscio.

Il lancio, almeno sulla carta, è previsto entro aprile 2026. Però – e questo lo ha detto proprio Christina Koch – si punta anche a partire prima, se ci saranno le condizioni. Magari febbraio. Victor Glover ha ribadito che ogni missione deve avere un piano A, B e pure C. Perché quando si parla di andare nello spazio, l’unica cosa certa è che… può sempre cambiare tutto all’ultimo secondo.