NASA, il clima mondiale non è una priorità | Possiamo finire tutti fritti: quello che interessa è indagare lo Spazio

Terra e pericoli (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
La NASA punta di nuovo alle stelle, ma qualcuno teme che ci stiamo dimenticando la situazione della Terra.
Quando si parla di NASA, subito ci vengono in mente razzi, astronauti e magari anche Marte. Ma in realtà, da decenni, l’agenzia americana si occupa anche di cose molto più “terrene”. Tipo il clima, ad esempio. Quello che succede qui sotto, nell’atmosfera, è sempre stato uno dei focus scientifici dell’ente, anche se pochi ne parlano davvero. Però, a quanto pare, le cose stanno cambiando. E non poco.
Sì perché, oltre a lanciare satelliti e studiare galassie lontane, la NASA ha un ruolo importante nello studio dell’ambiente terrestre. Dati su temperature, ghiacciai, oceani, gas serra… provengono proprio dalle sue missioni. Informazioni che aiutano a capire cosa sta succedendo al nostro pianeta e magari a prevenire catastrofi. Ma questi progetti non sono così noti al grande pubblico.
Le priorità dell’agenzia, poi, cambiano spesso. Ogni nuovo governo negli USA mette mano al budget e rimescola le carte. È un po’ come se ogni amministrazione volesse “rifare” la NASA a modo suo. E così, tra tagli, nuove missioni e cambi di rotta, la direzione dell’agenzia non è mai veramente stabile. Tutto questo si riflette anche sul lavoro dei ricercatori e su come vengono gestiti i fondi.
Quindi sì, ogni volta che arriva una nuova linea guida, qualcuno si allarma. Per alcuni è un segnale positivo, un ritorno allo spirito pionieristico degli anni ‘60. Per altri è invece un campanello d’allarme: e se stessimo lasciando perdere proprio le cose più urgenti? Difficile dare una risposta. Ma stavolta il cambio di marcia sembra davvero netto. E sta facendo discutere parecchio.
Un annuncio che divide e fa discutere
A lanciare la bomba è stato Sean Duffy, attuale numero uno (ad interim) della NASA. Ex volto televisivo e ora anche Segretario dei Trasporti, Duffy ha spiegato che l’agenzia intende concentrarsi solo sull’esplorazione spaziale, mettendo da parte lo studio del clima. In pratica: basta missioni ambientali, basta analisi della Terra. La NASA, secondo lui, deve tornare a esplorare.
Il tutto è stato riportato da Hardware Upgrade, e la dichiarazione ha subito acceso il dibattito. Anche perché, come ricorda il sito, questa visione contrasta con la legge fondativa della NASA del 1958, che include chiaramente anche lo studio dell’atmosfera e dei fenomeni terrestri. Insomma, Duffy non sta solo cambiando priorità, sta anche reinterpretando il mandato originale dell’agenzia.
Scelte che potrebbero lasciare il segno
Il punto è che, se davvero questa nuova linea verrà seguita fino in fondo, molte missioni in corso rischiano di essere interrotte. E non parliamo solo di scienziati delusi. Parliamo di interi settori, come l’agricoltura o la gestione delle emergenze, che si basano proprio sui dati raccolti dai satelliti della NASA. Senza quei numeri, prevedere tempeste, siccità o cambiamenti critici diventerà molto più difficile.
Duffy potrebbe restare a lungo in carica, soprattutto dopo il ritiro di Jared Isaacman, che pareva meno in sintonia con l’amministrazione Trump. E anche se dovesse arrivare un nuovo capo, difficilmente vedremo una svolta radicale. La rotta è tracciata e, almeno per ora, guarda dritta verso lo Spazio. Peccato che, nel frattempo, la Terra resti… beh, un po’ più sola.