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Spazio, l’esperimento riuscito alla perfezione | È andata meglio con gli animali che con gli umani

Animali nello spazio

Animali nello spazio (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Un esperimento spaziale che ha visto come protagonisti gli animali è riuscito alla perfezione. Ecco come è stato organizato.

Fin dai primi anni dell’esplorazione spaziale, gli scienziati hanno utilizzato animali per capire gli effetti dell’assenza di gravità e delle radiazioni cosmiche sul corpo vivente. Prima che l’uomo potesse affrontare viaggi nello spazio, era necessario studiare la fisiologia e il comportamento di esseri viventi in condizioni estreme.

Tra gli animali più utilizzati ci sono stati scimpanzé, cani, topi, ratti, conigli e persino insetti, ognuno scelto per caratteristiche particolari. Questi esperimenti hanno permesso di valutare il battito cardiaco, la respirazione, la crescita delle ossa e la risposta allo stress in assenza di gravità.

Uno degli esempi più celebri è Laika, il cane lanciato nello spazio dall’Unione Sovietica nel 1957 a bordo dello Sputnik 2. La missione di Laika fu fondamentale per capire se un organismo complesso potesse sopravvivere al lancio e al viaggio orbitale, anche se purtroppo l’animale non fece ritorno sulla Terra.

Altri esperimenti hanno coinvolto topi e ratti per studiare la perdita di massa ossea e muscolare in microgravità, fornendo dati preziosi per la salute degli astronauti. Questi studi hanno contribuito a migliorare le missioni spaziali, sviluppare alimentazioni e abitacoli più sicuri e comprendere meglio l’adattamento degli esseri viventi allo spazio.

Un dibattito intenso

Gli esperimenti spaziali con animali hanno suscitato anche un intenso dibattito etico: se da un lato hanno permesso progressi scientifici fondamentali, dall’altro hanno posto questioni sul benessere degli animali utilizzati. Negli ultimi decenni, la ricerca si è orientata verso metodi alternativi, come modelli computerizzati e colture cellulari, ma la storia degli animali nello spazio resta un capitolo importante della scienza e della nostra comprensione dell’universo.

Oggi, la comunità scientifica cerca di bilanciare la ricerca con il rispetto per la vita animale. Molti esperimenti spaziali vengono ora condotti utilizzando modelli digitali, simulazioni al computer e cellule in coltura, riducendo al minimo l’uso di animali.

Navicella Spaziale
Navicella Spaziale (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Un esperimento ben riuscito

Come riporta geopop.it, Belka e Strelka furono due cagnoline del programma spaziale sovietico che trascorsero 25 ore nello spazio a bordo della navicella Sputnik 5 nel 1960. Il loro viaggio servì a studiare come esseri viventi reagiscono alle condizioni estreme dello spazio e dimostrò che era possibile tornare sani e salvi, aprendo la strada al primo volo umano di Yuri Gagarin.

Durante la missione, furono monitorate dagli scienziati e, nonostante qualche momento di ansia, tornarono sane a Terra. Il loro successo contribuì a stabilire protocolli di sicurezza per gli esseri umani nello spazio e le rese famose in tutto il mondo, tanto che alcuni dei loro cuccioli furono regalati a figure internazionali di rilievo.