Home » Pronta la prima squadra omicidi dello Spazio | Bisogna essere pronti a tutto: anche ad eventi estremi

Pronta la prima squadra omicidi dello Spazio | Bisogna essere pronti a tutto: anche ad eventi estremi

Astronauti e detective (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Astronauti e detective (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Una squadra speciale indagherà su possibili crimini nello spazio: quando la fantascienza incontra la realtà delle missioni orbitanti.

Le missioni spaziali non fanno più notizia come una volta, eppure là fuori si vive — si lavora, si collabora, si resiste. E quando ci sono esseri umani in gioco, beh, i problemi non tardano mai ad arrivare. Convivenza forzata, isolamento, turni estenuanti: gli ingredienti ci sono tutti. Forse manca solo un elemento… imprevisto.

C’è chi pensa che l’aspetto più difficile, lassù, sia fisico. I muscoli che si atrofizzano, il cuore che lavora diversamente, il sonno che si altera. Ma no, o almeno — non solo. La mente paga un prezzo altissimo. Restare bloccati per mesi in una lattina metallica a migliaia di chilometri da tutto non è proprio una vacanza rilassante. Le agenzie spaziali lo sanno e da tempo mettono in piedi simulazioni estreme per testare la tenuta mentale degli equipaggi. Ma basta?

Anche tra professionisti super selezionati possono nascere frizioni. Non ci si può nascondere, non si può uscire a fare due passi, e a volte basta poco per innescare una miccia. Una parola di troppo, uno sguardo mal interpretato. E senza vie di fuga, la tensione resta lì, sospesa — letteralmente. È un problema sottovalutato, forse, ma che ha iniziato a farsi strada anche tra gli esperti.

La tecnologia aiuta, certo. Monitoraggi costanti, algoritmi che cercano segnali di stress, protocolli sempre più sofisticati. Però il punto debole, diciamolo, resta l’essere umano. Incredibilmente adattabile ma anche incredibilmente fragile. E allora la domanda cambia: non se succederà qualcosa di grave, ma quando — e cosa faremo in quel momento.

Quando la scienza non basta più

Finora (per fortuna) non sono mai successi episodi estremi nelle missioni spaziali. Ma non per questo si può far finta di nulla. Il rischio esiste, e qualcuno ha iniziato a prenderlo sul serio. Perché no, non basta prendere un detective da terra e mandarlo in orbita con una valigetta. Lì le regole cambiano. Anzi, alcune regole… spariscono del tutto.

Zack Kowalske — ricercatore, detective, un po’ di tutto — ha studiato proprio questo: come cambia il comportamento del sangue in assenza di gravità. Niente spruzzi, niente schizzi a raggiera. Solo gocce compatte che rimbalzano come palline. E provare a ricostruire una scena del crimine così? È un incubo. Impronte, proiettili, residui: ogni cosa si comporta in modo diverso. Da qui, l’idea — quasi inevitabile — di una squadra forense tutta dedicata allo Spazio. E si, esiste davvero.

Astronauta in orbita (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Astronauta in orbita (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Indagare tra le stelle (letteralmente)

Secondo un approfondimento uscito su ScienceFocus e rilanciato da Everyeye, sta nascendo la prima vera squadra omicidi dello Spazio. Non è uno scherzo né la trama di una serie TV. È un progetto reale, fatto di tecnologie avanzate, protocolli nuovi e persino robot investigatori come MABMAT, capaci di mappare ogni dettaglio senza contaminare la scena.

Il problema? Che lo Spazio non perdona. Le tracce restano, è vero, ma anche lì ci sono ostacoli: le radiazioni accelerano il degrado del DNA, la decomposizione è lentissima, capire l’orario della morte è un rebus. Ogni indizio diventa sfuggente. Ma in un ambiente dove ogni errore può essere fatale, avere una squadra pronta a indagare anche sull’impensabile potrebbe fare la differenza.