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Compagnie aeree, occhio a questa | Sta facendo body shaming: viaggiatori corpulenti dovranno pagare due biglietti

Uomo con due biglietti aerei (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Uomo con due biglietti aerei (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Una nuova decisione nel mondo dei voli riapre il dibattito su inclusività, spazio personale e diritti dei passeggeri oversize.

Volare non è solo questione di biglietti, coincidenze e check-in online. No, ormai riguarda anche questioni ben più ampie, che vanno a toccare argomenti come inclusività, diritti e… spazio. Sì, proprio lo spazio fisico a bordo. Negli ultimi tempi si è iniziato a parlare sempre di più di come certe scelte aziendali possano incidere direttamente sull’esperienza delle persone, e non sempre in modo positivo.

Non è una novità che alcune compagnie abbiano impostato regole discutibili, soprattutto quando si tratta di passeggeri con una corporatura diversa da quella che si considera “standard”. E mentre da una parte c’è chi cerca di fare un passo avanti in termini di accoglienza, dall’altra non mancano politiche che sembrano andare nella direzione opposta.

Sempre più spesso ci si interroga su quali siano i confini dell’inclusività quando si parla di viaggi. Perché non si tratta solo di numeri o bilanci: dietro ogni regola c’è un impatto diretto su chi si siede, o meglio, cerca di sedersi, su quei sedili stretti a duemila metri d’altezza. E quel gesto semplice può diventare un’esperienza tutt’altro che comoda. Emotivamente, prima ancora che fisicamente.

Alcuni operatori avevano guadagnato punti offrendo soluzioni che sembravano pensate davvero per tutti. Qualcuno ha pure raccontato le proprie esperienze sui social, elogiando certe scelte più umane. Ma, come spesso accade, certe aperture si rivelano temporanee, e il settore può cambiare direzione in un attimo. A quel punto, ogni nuova norma rischia di diventare un precedente importante. Uno di quelli che pesano.

La discussione (accesa) è già decollata

Nemmeno a dirlo, le reazioni non si sono fatte attendere. La National Association to Advance Fat Acceptance ha detto chiaro e tondo che si tratta di una misura discriminatoria. Non solo aggiunge un peso economico (già ingiusto), ma rafforza l’idea che ci sia un “corpo giusto” per volare, e uno che non lo è. Un colpo basso per chi ogni giorno combatte con pregiudizi più o meno velati.

Va detto, però, che non tutti si sono detti contrari. Alcuni sostengono che si tratti semplicemente di una questione di gestione dello spazio, e che sia giusto dividere i costi in modo equo. Certi sondaggi mostrano che quasi la metà dei viaggiatori sarebbe favorevole a queste regole, mentre altri si interrogano su dove stia il limite tra equità e discriminazione.

Aereo in volo (Pixabay foto) - www.aerospacecue.it
Aereo in volo (Pixabay foto) – www.aerospacecue.it

Una scelta che cambia le carte in tavola

Ecco, Southwest Airlines – che fino a ieri era praticamente un’eccezione positiva nel panorama – ha deciso di cambiare approccio, come riporta SiViaggia.it. Dal 27 gennaio 2026, chi ha bisogno di più spazio dovrà comprare un secondo biglietto, punto. Stop alle opzioni gratuite, anche se il volo è pieno o meno. Una svolta che lascia a bocca aperta, soprattutto se si pensa che proprio Southwest era considerata la compagnia “amica” dei viaggiatori plus size.

Nel 2023, per dire, una creator americana si era fatta notare su TikTok raccontando quanto fosse bello volare con loro: potevi chiedere un secondo posto senza doverlo pagare, anche all’ultimo. Ma ora? Tutto da rifare. Il nuovo sistema impone l’acquisto anticipato e – dettaglio non da poco – il rimborso è garantito solo in pochi casi, tipo se il volo non è pieno *e* se i due biglietti sono identici per tariffa.