Energia solare, l’Europa vuole arrivare prima della Cina | Pronta una mega centrale nello Spazio: energia elettrica green per tutti

Pannelli solari nello spazio (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
L’Europa accelera sulle rinnovabili e punta allo spazio: in arrivo una centrale solare orbitante per energia continua e pulita.
Le tecnologie stanno cambiando in fretta, e quel che sembrava impossibile solo dieci anni fa, oggi inizia a prendere forma. La corsa alle rinnovabili è ufficialmente iniziata, e nessuno vuole restare indietro, soprattutto ora che l’attenzione globale è puntata su alternative più pulite (e più furbe) ai combustibili fossili.
Quello che spesso si dimentica, però, è che dietro ogni pannello solare c’è un mondo fatto di scelte politiche, tensioni internazionali e strategie a lungo termine. Non è solo questione di “salvare il pianeta”, ma di decidere chi guiderà il gioco energetico nei prossimi decenni. In questo quadro, l’Europa e la Cina si trovano spesso faccia a faccia, un po’ come in una partita a scacchi.
Alcuni Paesi asiatici stanno correndo forte, a un ritmo che l’Occidente fatica a tenere. Ma proprio questa spinta sta obbligando realtà come l’Unione Europea a puntare in alto – e in tutti i sensi. C’è un’urgenza crescente di immaginare soluzioni meno convenzionali, di smettere di pensare solo al suolo e iniziare a guardare verso l’alto, anzi… molto più in alto.
E infatti, qualcosa si sta muovendo. Ultimamente, tra uno studio scientifico e un prototipo sperimentale, si comincia a parlare di idee che fino a poco fa sembravano uscire da un film sci-fi. Il bello è che, stavolta, non si tratta solo di sogni: ci sono dati, simulazioni e piani già messi nero su bianco. Insomma, la fantascienza sembra sempre più vicina alla realtà.
Un progetto ambizioso che guarda alle stelle
Secondo una ricerca del King’s College di Londra, pubblicata su Joule, l’Europa potrebbe riuscire a coprire fino all’80% del suo fabbisogno energetico con pannelli solari… nello spazio. Sì, nello spazio. Il tutto si basa su un’idea già sperimentata dalla NASA: una sorta di specchio gigante, o meglio, un eliostato, che riflette la luce solare verso la Terra, dove viene poi trasformata in energia elettrica.
Il modello usato per la simulazione ha preso in considerazione ben 33 Paesi europei, considerando domanda, produzione, accumulo. I numeri parlano chiaro: meno costi (fino al 15% in meno) e un bisogno molto ridotto di batterie per l’accumulo. Ma la cosa davvero interessante è la continuità. Questi pannelli riceverebbero luce solare 24 ore su 24, senza nuvole, notte o brutto tempo a interferire. Una fonte stabile, continua e su scala… galattica?
Una sfida tecnologica che sa di corsa geopolitica
Secondo quanto riportato da HDgreen (HDblog), l’Europa non vuole farsi sfuggire l’occasione e sta valutando seriamente l’idea di costruire una mega centrale solare orbitante. L’obiettivo? Anticipare la Cina, che come sempre non sta certo a guardare. L’iniziativa coinvolgerebbe l’ESA e punta a creare una rete condivisa che integri le infrastrutture nazionali in un sistema unico, più efficiente e autonomo.
Certo, non tutto è rose e fiori. I costi, almeno per ora, sono proibitivi. Ma, dicono i ricercatori, da qui al 2050 le cose potrebbero cambiare parecchio. Se i lanci spaziali diventassero più economici (e sicuri), il progetto diventerebbe molto più realistico. Ah, e c’è anche il Giappone, che nel frattempo lavora su una versione tutta sua. Ma per l’Europa questa è più di una sfida tecnologica: è una prova di forza, di visione e di leadership. E stavolta, la partita si gioca davvero… nello spazio.