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Spazio, è guerra aperta tra le potenze mondiali | L’obiettivo principale è la Luna: da qui si comanderà l’universo

Lotta per la Luna (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Lotta per la Luna (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

La corsa allo spazio non è più solo esplorazione: la Luna diventa terreno di strategie, potere e nuove rivalità globali.

Quando si sente parlare di spazio, spesso ci viene in mente roba tipo tute bianche, razzi che decollano e galassie lontane. Ma ultimamente, il discorso sta prendendo una piega decisamente più… terrena. Lo spazio, sì, ma come campo di battaglia per potere e controllo, non più solo come frontiera della scienza. Siamo passati dai sogni ai segnali, dai pianeti alle frequenze.

Quello che sta accadendo è che i grandi attori globali stanno cambiando approccio. Ora puntano meno su sondaggi e missioni dimostrative, e più su infrastrutture, dati, tecnologie che permettono di gestire lo spazio come un’estensione del pianeta. Il punto non è più arrivarci, ma restarci. E decidere chi può fare cosa, e dove. Il confine tra esplorazione e occupazione, diciamo così, si fa sempre più sottile.

Aziende e governi si muovono su binari paralleli. C’è un’enorme spinta privata che corre veloce, spesso più della diplomazia. Ma anche le nazioni non stanno certo a guardare. E in tutto questo, la Luna – sì, proprio lei – torna al centro di una nuova corsa. Non per nostalgia, ma per pura strategia. Anzi no, per… sopravvivenza geopolitica, ecco.

Dietro a ogni satellite lanciato, a ogni segnale trasmesso lassù, c’è una battaglia per il controllo dell’invisibile. Onde radio, spettro elettromagnetico, comunicazioni. Un mondo nascosto che, però, determina equilibri concreti qui giù. E la sensazione – anzi, ormai quasi una certezza – è che tutto stia convergendo verso un nuovo tipo di confronto. Solo che stavolta il terreno non è più la terra… ma il cielo.

Frequenze, lander e piani segreti

Come riporta InsideOver, citando il Financial Times, l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni si è vista recapitare, negli ultimi quattro anni, qualcosa come cinquanta richieste per trasmettere nello spazio radio lunare. No, non è fantascienza: aziende reali, con investitori e piani dettagliati. L’idea? La Luna, tra pochi anni, sarà abitata. E non temporaneamente.

Nel prossimo futuro potrebbe esserci una svolta: ci saranno vari tentativi di atterraggi lunari portati avanti da compagnie americane (tipo Intuitive Machines o Astrobotic) grazie al supporto della NASA. Anche il Giappone – sì, ci riprova – proverà a mettere i piedi sul suolo lunare dopo il flop del 2023. E in tutto questo fermento, le frequenze diventano la vera moneta di scambio. Chi trasmette, chi riceve, chi controlla. Ma il discorso si fa ancora più serio.

La Luna (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
La Luna (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Armi invisibili e basi sotto la superficie

Secondo il think tank Geopolitical Futures, la Luna potrebbe diventare una sorta di avamposto militare. Cioè, non solo antenne e scienza, ma anche – e soprattutto – armi, energia e difese strategiche. Un luogo da cui lanciare attacchi (o fermarli), da cui monitorare la Terra, da cui – in poche parole – dominare il resto.

Il motto è chiaro: “Chi controlla la Luna, controlla la Terra”. Non è una battuta da film, ma un’ipotesi che sta finendo nei documenti ufficiali e nei briefing militari. Stati Uniti, Cina, Russia e India sono tutti lì, in prima fila, per strappare un posto al tavolo delle frequenze lunari. E con previsioni di investimenti da oltre 150 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni… be’, non sembra proprio una moda passeggera. Forse è solo l’inizio. O meglio, l’inizio… di qualcos’altro.