Bollo Auto, dal 1° gennaio regole ancora più stringenti | Non dimenticare di pagarlo altrimenti si prendono la macchina

Uomo disperato in auto (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Dal 1° gennaio il bollo auto cambia: nuove scadenze, addio aiuti e regole più rigide anche per i veicoli fermi.
In Italia il bollo auto è sempre stato un argomento scomodo. C’è chi lo considera una tassa inutile, chi un peso insopportabile e chi, più semplicemente, lo paga senza fare troppe domande. Ma la verità è che non rispettare la scadenza non è affatto una “dimenticanza da poco”: può trasformarsi in un grattacapo costoso e complicato da gestire.
Molti automobilisti, prima o poi, si chiedono: “Ma se non lo pago, posso comunque circolare?”. La questione non è così banale, perché dietro questa tassa c’è un sistema che coinvolge non solo le Regioni ma anche l’Agenzia delle Entrate. E c’è da dire una cosa importante: il bollo non è collegato all’uso del mezzo, ma al fatto che tu sia il proprietario.
Ogni tanto, soprattutto in campagna elettorale, si torna a parlare di abolizione o almeno di alleggerimento del bollo. Una promessa che accende sempre le speranze di tanti automobilisti, ma che poi, puntualmente, non si concretizza mai. Risultato? La tassa resta lì, immutata, con un sistema di riscossione severo e poco amato.
E poi ci sono le scadenze, altra nota dolente. Non sempre sono state uguali per tutti e questo ha creato parecchia confusione tra i contribuenti. Tra importi da ricordare e date che cambiano, il bollo è diventato uno degli obblighi più odiati dagli italiani, anche per la mancanza di chiarezza su come e quando andava pagato.
Nuove regole
Dal 2026 qualcosa cambierà davvero, anche se non nella direzione sperata. La prima novità riguarda le auto appena immatricolate: sparisce la possibilità di pagare a rate. In pratica, l’intero importo andrà versato tutto insieme, entro la fine del mese successivo all’immatricolazione. Niente più flessibilità.
Non è tutto. Viene anche chiarito un punto che generava fraintendimenti: se un’auto è sotto fermo amministrativo, il bollo va comunque pagato. Non conta che la macchina sia ferma in garage e inutilizzabile, perché la tassa si lega al possesso del veicolo, non al fatto che circoli o meno. Ma cosa rischia chi non paga?
Cosa rischia chi non lo fa
Saltare il pagamento non è mai una buona idea. Inizialmente si può rimediare con il cosiddetto ravvedimento operoso, cioè saldando l’importo con l’aggiunta di interessi e sanzioni proporzionati al ritardo. Ma se si lascia passare troppo tempo, la Regione procede con l’accertamento e invia un avviso di pagamento.
Ed è qui che la situazione si fa pesante: la multa può salire fino al 30% dell’importo dovuto, a cui si sommano gli interessi di mora. Se il debito rimane insoluto per oltre cinque anni, l’Agenzia delle Entrate può arrivare perfino a sequestrare l’auto. Un quadro piuttosto severo, come riporta anche Pourfemme.it.