MARTE, la Cina ci è arrivata prima di tutti | Ha scoperto qualcosa di strano sepolto da secoli

Cina alla conquista di Marte (Canva-Shutterstock foto) - www.aerospacecue.it
La potenza asiatica azzarda e beffa tutti nella corsa verso Marte. Il passo compiuto è davvero decisivo: il segreto svelato, se possibile, ancora di più
La sfida più ambiziosa che l’era spaziale che stiamo correntemente vivendo ha posto riguarda senza dubbio il raggiungimento di Marte. Non soltanto l’uomo non ha mai messo piede sul Pianeta Rosso, ma non ha mai nemmeno pensato di avviare una colonizzazione dello stesso.
Quella che fino a qualche anno fa appariva soltanto come una fantasiosa eventualità, ad oggi ha tutte le carte in regola per presentarsi come un obiettivo conclamato, che l’essere umano ha intenzione di perseguire fino in fondo.
Ma perché proprio Marte? Questo curioso e affascinante Pianeta, a seguito dei numerosi approfondimenti condotti in merito, è sembrato essere il miglior candidato per ospitare forme di vita, in futuro, anche umane, per via delle numerose caratteristiche comuni che condivide con la Terra.
Già da alcune stagioni un colosso del settore aerospaziale globale, quale la statunitense NASA, si è fortemente mobilitata in questa direzione, attraverso la messa in pratica dell’ambizioso programma Artemis, nonché la programmazione del Mars Sample Return, che nel prossimo futuro garantirà il trasporto di campioni marziani direttamente sulla Terra.
Il ruolo di Pechino
La Cina ha preceduto tutti e lo ha fatto sfruttando le enormi potenzialità possedute dal rover cinese Zhurong, dotato di un sistema radar in grado di penetrare direttamente nel terreno, ispezionando anche ciò che si nasconde al di sotto della nostra superficie. La data di atterraggio del rover su Marte è quella del 15 Maggio 2021, che ha reso lo Stato asiatico il secondo a riuscire nella missione di approdo. Lo scopo di questa missione è stato immediatamente dichiarato: esplorare approfonditamente proprio il sito di atterraggio, sito a Utopia Planitia, inviando immagini esclusive e procedendo con lo studio della topografia marziana, anche attraverso misurazioni.
I dati raccolti si sono rivelati fondamentali nell’ambito del lavoro svolto dai ricercatori dell’Istituto di Geologia e Geofisica dell’Accademia Cinese delle Scienze. Tuttavia, il percorso di attività di Zhurong è stato decisamente più travagliato di quanto si pensasse: tre mesi di durata per lo svolgimento della missione primaria, 12 scarsi complessivamente prima del letargo programmato, che però ha impedito di ottenere notizie circa lo stato del rover addirittura dal 2022.
Mai simili testimonianze prima d’ora
Ma quali informazioni è riuscito a rilevare? Nel corso delle esplorazioni della pianura di Utopia, articolatesi per circa 1.921 metri di percorso, è stato capace di rilevare caratteristiche la cui datazione risalirebbe, all’incirca, a 3,7-2,9 miliardi di anni fa, quando Marte fu, con tutta probabilità, coinvolta nella separazione di un “antico ambiente“.
Zhurong è stato capace di identificare cunei poligonali misuranti fino a decine di metri di diametro ciascuno, che potrebbero essere l’effettiva e tangibile testimonianza di cicli di gelo e disgelo avvenuti sul Pianeta miliardi di anni fa. Si tratta, parzialmente, di elementi già capaci di venire aggiunti alle conoscenze possedute dagli scienziati nell’ambito, sebbene mai prima d’ora caratteristiche poligonali sepolte venissero scoperchiate direttamente dal sottosuolo. A rivelarlo è uno studio pubblicato su phys.org.