Alieni, la NASA ormai non ha più dubbi | La loro “TANA” è più vicina di quanto pensassimo: si nascondono qui

Alieno verde (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
La NASA accelera su un nuovo obiettivo spaziale: una zona sospetta potrebbe nascondere tracce di vita non terrestre.
Ogni tanto basta una singola scoperta per rimescolare tutte le carte. E no, stavolta non si parla di galassie lontane anni luce, ma di qualcosa molto più vicino di quanto si pensi. In mezzo a un universo pieno di silenzi e misteri, c’è un angolino oscuro del nostro sistema solare che, secondo alcuni, potrebbe custodire indizi a dir poco sorprendenti. Finora era passato inosservato ai più, ma adesso sembra stia attirando tutta l’attenzione possibile.
Gli scienziati, com’è facile immaginare, non se lo sono fatti ripetere due volte. Tra conferenze, pubblicazioni e nuovi strumenti di osservazione, l’interesse è esploso. Anche se, va detto, non esiste ancora nulla di confermato, il fermento è tangibile. Gli indizi si accumulano, ed è difficile ignorarli.
Si parla ormai apertamente di nuove strategie per “cacciare” tracce di vita là fuori. E non più vagando a caso nell’universo, ma puntando dritti verso zone che, secondo chi studia il cielo, potrebbero davvero raccontarci qualcosa. Le prossime spedizioni spaziali non saranno tanto esplorazioni, quanto vere e proprie indagini scientifiche. E già questo, di per sé, suona parecchio diverso dal passato. Più simile a un’indagine che a una missione, insomma.
Nel frattempo, anche la gente comune inizia a farsi domande. Forse perché la curiosità è difficile da tenere a freno, o forse perché l’idea che ci sia “qualcos’altro” là fuori è sempre stata affascinante. Le dichiarazioni ufficiali restano vaghe, certo, ma qualche segnale concreto sembra esserci. E chi guarda il cielo, oggi, lo fa con occhi un po’ più attenti del solito.
Un rifugio nascosto tra polveri e silenzi cosmici
La parte più interessante (e inquietante) è che ci sarebbe la possibilità che sotto la superficie ci sia un gigantesco serbatoio nascosto di composti organici. Un habitat, se vogliamo usare un termine un po’ esagerato, ma non troppo lontano dalla realtà. Alcuni esperti pensano che questo aumenti di parecchio la possibilità che ci sia – o che ci sia stata – qualche forma di vita. E no, non per forza simile a noi.
Quando la NASA usa il termine “alien-hunting”, non lo fa a caso. Stavolta l’obiettivo è davvero cercare segni di vita non terrestre, anche se di tipo totalmente diverso da quello che siamo abituati a immaginare. Non ci saranno omini verdi (forse), ma ci potrebbero essere forme di vita adattate a condizioni che qui sulla Terra sarebbero impensabili. E la cosa più incredibile è che potrebbero essere molto, molto più vicine di quanto abbiamo sempre creduto.
Una meta ben precisa nel mirino degli scienziati
Secondo un articolo del Daily Express, la NASA si sta preparando a una nuova spedizione diretta verso Cerere, un pianeta nano che se ne sta lì, zitto zitto, tra Marte e Giove. A quanto pare, alcuni segnali “anomali” provenienti dalla sua orbita avrebbero fatto drizzare le antenne a più di un ricercatore. Tipo? Un’attività asteroidale un po’ troppo vivace, che secondo alcuni potrebbe essere collegata a presenze… come dire, non proprio comuni.
Ma la cosa che ha colpito di più è un’altra: sono state trovate molecole organiche, quelle che – spoiler – servono per dar vita a qualcosa. Secondo Juan Rizos, astrofisico spagnolo coinvolto nella ricerca, queste molecole non solo sono lì, ma sembrano anche resistere bene a condizioni estreme. Un po’ troppo bene, forse. E se fossero nate proprio su Ceres, magari con l’acqua? Ecco, questa è la domanda che ha cambiato tutto. Per questo, pare che il pianeta nano sia diventato una delle priorità assolute della NASA almeno fino al 2032.