Terra, è successo tutto come nelle favole | Se non ci fosse stato questo “Cavaliere Bianco”, noi non esisteremmo

Terra (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Un misterioso elemento nascosto nelle rocce potrebbe aver acceso la scintilla della vita molto prima che esistessimo.
Molto prima che qualcuno si ponesse la fatidica domanda “da dove veniamo?”, qualcosa là sotto – nel profondo – stava già facendo il suo lavoro. La Terra, che a vederla da fuori sembra calma e pacifica (beh, a parte qualche terremoto ogni tanto), in realtà è un gigante che si muove, trasforma, cuoce e ricrea. Processi chimici lenti come una domenica pomeriggio e reazioni che vanno avanti da miliardi di anni hanno fatto più di quanto immaginiamo.
Ecco, magari non lo sai, ma non tutta la vita si trova in superficie. Sotto i nostri piedi – e non di poco – ci sono forme di vita che campano dove nessun altro resisterebbe. Tipo… anche a dieci chilometri di profondità. Sì, davvero. E la cosa più assurda è che si nutrono di gas che noi manco vediamo: idrogeno e metano che provengono dal cuore del pianeta, roba che nasce da reazioni geologiche, mica da piante o animali.
Il punto è che sotto terra succedono cose che per noi sono praticamente fantascienza. Non tutto dipende dal Sole, anzi. Esistono “centrali energetiche” nascoste nelle viscere della Terra, dove la vita riesce a cavarsela anche senza luce. È lì che, secondo alcuni studiosi, potremmo trovare risposte importanti su com’è cominciato tutto… ma anche su dove potrebbe cominciare, in futuro, da qualche altra parte.
E ora che abbiamo strumenti più avanzati e team disposti ad andare letteralmente ai confini del mondo, stiamo iniziando a raccogliere prove – piccoli indizi, bolle di gas incastrate nei minerali, cose così – che forse ci avvicinano a capire com’è andata davvero. Magari, ecco, quel “cavaliere bianco” non era proprio un eroe da favola, ma un gas silenzioso che ha cambiato tutto.
Una scoperta che non si vede ma fa rumore
Al centro di tutto c’è lui: l’idrogeno bianco. Non è un nome da supereroe, ma poco ci manca. È un gas raro, difficile da trovare, eppure potrebbe aver avuto un ruolo fondamentale nella nascita della vita. Viene fuori da un processo che si chiama serpentinizzazione – nome un po’ complesso per dire che quando certe rocce profonde incontrano l’acqua, succede qualcosa di grosso.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna, capitanati dal professor Alberto Vitale Brovarone, sta cercando di capire esattamente dove e come questo idrogeno si formi. Sono andati ovunque: Groenlandia, Mongolia, Stati Uniti… e no, non per turismo. Raccolgono rocce antiche, le guardano al microscopio, cercano bolle di gas intrappolate da milioni – anzi miliardi – di anni. Quelle bollicine raccontano una storia molto più vecchia di qualsiasi libro.
Quando tutto poteva iniziare in fondo alla Terra
Le rocce trovate in Groenlandia hanno qualcosa come 3,8 miliardi di anni. Sì, hai letto bene. Ed è lì che i ricercatori hanno trovato tracce di idrogeno e metano, il che vuol dire che già allora c’erano i presupposti per creare un ambiente adatto alla vita. L’ipotesi è che questi gas, risalendo lungo le fratture nella crosta, abbiano raggiunto zone calde ma non bollenti, perfette per far nascere i primi microrganismi.
Una conferma? Forse ce l’abbiamo sotto gli oceani, nei camini idrotermali: posti dove l’acqua esce calda dal fondo del mare e brulica di vita, proprio grazie a quei gas. Come riporta anche Geopop, questo idrogeno bianco potrebbe essere stato davvero il “cavaliere” che ha permesso tutto. Non ha spada né armatura, ma potrebbe essere il motivo per cui oggi siamo qui a parlarne.