Asteroidi, tutti pensano che sia facile evitare un impatto | Astronomi lanciano l’allarme: se si prova a farlo le conseguenze saranno terribili

Impatto di un asteroide (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Tutti pensano che basti colpire un asteroide per salvarsi, ma senza gli elementi giusti il rischio aumenta.
Siamo cresciuti guardando film dove basta un razzo ben piazzato per salvare il mondo da un asteroide killer. Un colpo secco, boom, problema risolto. Ma – sorpresa – la realtà è parecchio più complicata. Colpire un sasso spaziale in corsa non è come tirare a un bersaglio fermo… e soprattutto, non è detto che funzioni come speriamo.
L’idea che basti spingerlo un po’ di lato per schivarlo è affascinante, certo, ma ogni asteroide ha caratteristiche proprie, roba che nemmeno i telescopi riescono sempre a rilevare in tempo. Forma, rotazione, massa… insomma, non stai lanciando una palla da bowling contro un birillo. E se sbagli il colpo? Beh, il risultato potrebbe essere addirittura peggiore.
Anche con tutta la tecnologia che abbiamo, mandare una sonda a colpire un oggetto nello spazio non è proprio come giocare a freccette. Ci sono un sacco di cose che possono andare storte: velocità assurde, distanze enormi, bersagli minuscoli. E spesso si scopre tutto troppo tardi per studiare il nemico a dovere. L’errore, anche piccolo, può mandare all’aria tutta la missione.
E poi c’è il dettaglio che in pochi considerano: deviare un asteroide “a caso” può addirittura peggiorare le cose. Non basta evitarlo, bisogna evitare di mandarlo dritto in un’altra traiettoria… che magari porta comunque a noi. Magari tra dieci anni, ma sempre da noi.
L’inganno dietro un’apparente soluzione
In una recente conferenza, l’Europlanet Science Congress, insieme alla Division for Planetary Science dell’American Astronomical Society, alcuni ricercatori americani hanno svelato un dettaglio inquietante: deviare un asteroide senza sapere tutto di lui rischia solo di ritardare l’impatto. Anziché toglierlo di mezzo, potremmo spingerlo verso una “fessura gravitazionale” (si chiama proprio così), da cui poi tornerebbe sulla nostra traiettoria. Tipo boomerang, insomma.
Lo studio, raccontato anche da Fanpage.it, è stato guidato dal dottor Rahil Makadia, dell’Università dell’Illinois. Il team ha spiegato che senza conoscere perfettamente ogni minimo dettaglio dell’asteroide, colpirlo è un azzardo. Il problema è che spesso, per ottenere quei dati, non c’è tempo. A volte scopriamo questi oggetti solo quando sono già troppo vicini. La parte più spinosa?
Quello che può succedere se si sbaglia bersaglio
Se sbagli a colpire, potresti indicare all’asteroide una nuova via per tornare dritto dritto verso la Terra. È qui che entra in gioco il concetto delle famigerate “serrature gravitazionali”. Zone invisibili dello spazio dove la gravità ti spinge dove non vorresti. In pratica, rischiamo di allungare solo la scadenza della catastrofe.
Makadia ha lavorato a delle mappe – una specie di guida spaziale – basate sulla missione DART della NASA. Servono a capire dove colpire per ridurre il rischio. Ma ogni asteroide è diverso, e il margine d’errore resta enorme. Anche i dati migliori potrebbero non bastare se ci manca il tempo per analizzarli bene. Ah, e a proposito: l’asteroide 2024 YR4 ci ha fatto tremare non poco qualche mese fa… alla fine niente impatto, ma non è andata troppo lontana.