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Moai, Piramidi e Stonehenge, ora sono tutti concordi | La loro costruzione non è di mano umana: tutto costruito dagli alieni

Stonehenge (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Stonehenge (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Moai, piramidi e Stonehenge continuano a suscitare domande e teorie misteriose: opere colossali che ancora oggi dividono scienza e fantasia.

Ci sono opere del passato che non smettono mai di farci arrovellare la testa. Giganti di pietra, tombe monumentali e cerchi misteriosi nel paesaggio: sembrano quasi messaggi lasciati da un’epoca che non riusciamo del tutto a decifrare. Non è un caso se intorno a questi luoghi siano nate teorie che sfuggono alla logica comune, alimentando una curiosità che attraversa generazioni.

Il punto è che non parliamo solo di dimensioni colossali o di pesi impossibili da immaginare, ma anche di allineamenti astronomici sorprendenti, precisioni architettoniche fuori scala per l’epoca. Le domande arrivano spontanee: com’è stato possibile? E soprattutto, con quali strumenti? Ogni volta che la scienza prova a rispondere, ecco che nasce una nuova storia, spesso ancora più incredibile della precedente.

E forse è proprio il mistero il vero protagonista. Queste strutture sembrano fatte apposta per resistere al tempo e continuare a suggerire l’idea che dietro ci sia qualcosa di più grande. Osservandole, è difficile non lasciarsi prendere dall’idea che abbiano una funzione nascosta o che custodiscano un segreto che ancora non abbiamo svelato.

Poi c’è un dettaglio che rende la questione quasi inquietante: monumenti così simili spuntano ovunque, anche in continenti lontanissimi. Come se popoli diversi, senza alcun contatto tra loro, avessero condiviso lo stesso linguaggio fatto di pietra. Questo ha spianato la strada a narrazioni alternative, che spesso hanno messo in ombra il valore storico per lasciare spazio a ipotesi spettacolari, al limite della fantascienza.

Enigmi che resistono al tempo

Tre esempi bastano per capire il motivo di tanta fascinazione. In Egitto, appena fuori dal Cairo, svettano le piramidi di Giza: costruite più di 4.500 anni fa con milioni di blocchi, ciascuno del peso di svariate tonnellate. Alcuni studiosi hanno persino notato allineamenti con la cintura di Orione, e questo non ha fatto altro che renderle ancora più enigmatiche.

Spostandosi in Inghilterra, nella campagna di Salisbury, c’è Stonehenge. Un cerchio di megaliti pesantissimi, alcuni da 50 tonnellate, trasportati da cave lontane centinaia di chilometri. E ancora più a est, nell’Isola di Pasqua, i Rapa Nui hanno scolpito quasi 900 figure nel tufo vulcanico: i Moai, statue alte metri e dal peso impressionante, disseminate lungo i fianchi dei vulcani spenti.

Moai dell'Isola di Pasqua (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Moai dell’Isola di Pasqua (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

La teoria extraterrestre e la risposta della scienza

Non sorprende che, di fronte a simili imprese, qualcuno abbia pensato a interventi venuti dal cielo. Secondo queste ipotesi, popoli alieni avrebbero lasciato in dono conoscenze avanzatissime, impossibili da concepire per gli uomini dell’epoca. Sarebbe questa, dicono, la vera spiegazione dietro monumenti tanto straordinari.

La realtà, però, va in tutt’altra direzione. Le indagini archeologiche mostrano che si tratta di conquiste umane, frutto di ingegno, fatica e straordinaria organizzazione sociale. Non ci sono tracce concrete di un coinvolgimento extraterrestre, e ridurre tutto a un intervento “soprannaturale” significherebbe sminuire il talento delle civiltà che ci hanno preceduti. Come ricorda anche Passione Astronomia, queste opere sono la prova tangibile di quanto fossero avanzate e determinate le società antiche.