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Meteoriti, per fortuna questo impatto non è stato devastante | Scoperto solo sette ore prima: si è nascosto alla perfezione

Meteorite in cielo (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Meteorite in cielo (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Scoperto solo poche ore prima dell’impatto, un piccolo asteroide ha sorpreso tutti illuminando i cieli di questo luogo.

Ogni tanto ci dimentichiamo che sopra le nostre teste c’è un intero universo che si muove, spesso all’insaputa di tutti. Tra stelle cadenti e satelliti, c’è anche qualcosa di molto più concreto che può arrivare senza bussare: gli asteroidi. E no, non è roba da film catastrofici. Succede davvero. La cosa curiosa è che a volte arrivano così in silenzio che nessuno li nota, almeno non subito. Eppure ci passano così vicino che fanno quasi paura… o almeno ci fanno pensare.

Oggi, per fortuna, abbiamo occhi elettronici dappertutto, ma nonostante radar e telescopi, non sempre riusciamo a vedere tutto. Anzi, c’è chi dice che alcune cose riescano ancora a sfuggire. E non è una questione di tecnologia scarsa, ma di quanto questi oggetti riescano a “nascondersi” bene. Piccoli, scuri, veloci. Si infilano nel nostro sistema come se niente fosse.

Poi capita che nel cuore della notte qualcosa attraversi il cielo e lo illumini per un istante. Una luce, un boato, e poco dopo inizia la caccia. C’è chi scruta il cielo per passione, chi per lavoro, e chi semplicemente lo osserva da casa, stupito. Ma ogni segnale è importante, ogni dettaglio può servire. E così, da una luce improvvisa, parte tutta una catena di eventi.

Dietro a tutto questo, c’è un mondo che lavora senza farsi notare. Reti di osservatori, scienziati sparsi in ogni angolo del pianeta, e pure semplici appassionati che piazzano una camera in giardino. È un gioco di squadra in cui ognuno ha il suo pezzo da portare. Ed è proprio grazie a questo lavoro collettivo che si riesce a dare un senso anche a ciò che sembrava sfuggito.

Un caso che cambia le regole del gioco

Lo studio – che è stato pubblicato su Nature Astronomy – ha ricostruito tutta la storia di CX1 dall’inizio alla fine: dalla scoperta spaziale al boom atmosferico, fino al recupero delle meteoriti. È la prima volta che si riesce a seguire un oggetto dall’orbita allo studio in laboratorio. Un progetto enorme, che ha coinvolto ricercatori di mezzo mondo, tra cui l’INAF e la rete Prisma.

I frammenti ritrovati, ufficialmente chiamati Saint-Pierre-Le-Viger (Splv), erano condriti di tipo L6, un tipo comune di meteorite, sì, ma mai collegate in modo così diretto a un asteroide tracciato prima dell’impatto. E la parte davvero interessante? La sua esplosione improvvisa e compatta, molto diversa da altri eventi simili, potrebbe rendere più difficile prevedere i danni al suolo. Un dettaglio che, per la difesa planetaria, fa tutta la differenza del mondo.

2023 CX1 (usa today - youtube screenshot) - www.aerospacecue.it
2023 CX1 (usa today – youtube screenshot) – www.aerospacecue.it

Una corsa contro il tempo di cui nessuno si era accorto

La notte tra il 12 e il 13 febbraio 2023, sopra la Normandia, qualcosa ha fatto sobbalzare più di una persona. Un asteroide, scoperto appena sette ore prima, si è letteralmente schiantato contro l’atmosfera terrestre. Si chiamava 2023 CX1. Nome poco fantasioso, forse, ma il suo arrivo è stato tutt’altro che banale. Un sasso spaziale di meno di un metro che ha viaggiato a più di 50mila all’ora.

Secondo quanto raccontato da Media Inaf, è il settimo caso nella storia in cui si riesce a scoprire un oggetto del genere prima che tocchi la Terra. Roba rara, insomma. E non solo: la traiettoria è stata calcolata con un margine d’errore minuscolo, meno di venti metri. Quando poi è esploso in cielo, ha creato un bagliore visibile da mezza Europa. E la cosa incredibile? Nei giorni seguenti, a terra, sono stati ritrovati più di cento frammenti.