Scavando sulla superficie di Marte hanno trovato l’impossibile | Ecco i primi RESTI ALIENI trovati fuori dal nostro Pianeta

Alieni su Marte (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Una scoperta sotto la superficie marziana riaccende il mistero: tracce sepolte potrebbero cambiare tutto ciò che sappiamo.
Da anni si scava, si osserva, si ascolta Marte. E ogni volta che si pensa di aver capito qualcosa, salta fuori un dettaglio che rimette tutto in discussione. Il pianeta rosso affascina da sempre per la sua natura misteriosa e il suo silenzio profondo.
Ma stavolta, dietro a quei dati raccolti nel tempo, si nasconde qualcosa di più grande. Non solo numeri e grafici, ma segnali che sembrano sussurrare una storia rimasta sepolta per miliardi di anni. Esplorare l’interno di un pianeta senza andarci davvero è una delle sfide più assurde che la scienza si sia posta.
Eppure, grazie a strumenti tipo il lander InSight della NASA – sì, quello col sismometro super sensibile – si è iniziato a “sentire” cosa succede sotto la superficie marziana. Da fuori sembra tutto fermo, piatto, morto… ma sotto succede altro.
Alcune zone sembrano comportarsi in modo strano, quasi come se lì sotto ci fosse qualcosa che non dovrebbe esserci. La cosa buffa – o inquietante, dipende da come la si guarda – è che proprio l’assenza di movimenti forti, tipo placche tettoniche o vulcani attivi, ha trasformato Marte in una specie di archivio.
Il tesoro di Marte
Un enorme cassetto del tempo geologico, dove resti e tracce di epoche lontanissime sono rimasti intatti, quasi congelati. Questa staticità marziana è diventata una fortuna per chi cerca risposte su come si è formato il nostro sistema solare.
E allora quando qualcosa comincia a non tornare nei dati, la curiosità esplode. Gli studiosi non si sbilanciano mai subito, com’è giusto, ma più si va avanti, più certi dettagli si ripetono. Non è più solo un’anomalia. È come se una parte della storia del pianeta – o forse di qualcun altro? – stesse venendo fuori, piano piano.
Frammenti che parlano di un passato dimenticato
Come riporta Futurism, tramite Everyeye, un gruppo guidato da Constantinos Charalambous dell’Imperial College di Londra ha pubblicato uno studio su Science che, diciamolo, lascia il segno. Analizzando le onde sismiche registrate da InSight, hanno trovato tracce di blocchi di roccia enormi sepolti nel mantello. Roba antica, antichissima: risalente a quando Marte era appena nato, circa 4,5 miliardi di anni fa. E no, non sono solo sassi: alcuni potrebbero essere embrioni planetari, cioè frammenti di corpi celesti che non ce l’hanno fatta a diventare veri pianeti.
Il bello è che queste strutture sono ancora lì, intrappolate nel tempo, perché Marte non le ha mai rimescolate come ha fatto la Terra con i suoi continui terremoti e vulcani. I ricercatori credono che si tratti di detriti cosmici arrivati da chissà dove, che il pianeta ha inghiottito e poi dimenticato. Una specie di capsula del tempo, ma cosmica.