Spazio, la questione della conquista, ormai, è un discorso a due | Nasa e Cina, continua il duello a distanza, ma Pechino è favorita

Lotta tra USA e Cina per la Luna (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
La nuova corsa allo spazio non è solo tecnica: tra ritardi e ambizioni, USA e Cina si sfidano silenziosamente.
Negli ultimi tempi si torna a parlare — e parecchio — di spazio. Non solo per sogni fantascientifici o satelliti GPS: qui si parla di potere. La Luna, Marte, le missioni con equipaggio… sono diventati teatri silenziosi di competizione globale. E no, non è più come negli anni ’60. Ora ogni passo verso l’alto è un messaggio, una mossa sulla scacchiera geopolitica. E ognuno guarda cosa fa l’altro, con il fiato sospeso.
Ogni lancio racconta molto più di quel che sembra. Dietro quei progetti enormi si nasconde una macchina fatta di scelte politiche, finanziamenti colossali e… ehm, sì, anche un bel po’ di propaganda. Non si tratta solo di tecnologia o scienza: ogni razzo porta con sé una bandiera, un’agenda. E anche quando i motori non partono o i progetti slittano, il messaggio arriva forte e chiaro.
All’apparenza sembrerebbe una corsa pacifica, tutta concentrata sulla ricerca. Ma sotto sotto, il gioco è molto più grosso. Chi controlla lo spazio, detta le regole anche sulla Terra. Il fatto è che chi si muove meglio adesso — anche solo con piccoli test o satelliti di prova — potrebbe trovarsi in netto vantaggio domani. E non parliamo solo di missioni: si tratta di infrastrutture, basi, risorse… e soprattutto visione.
L’opinione pubblica spesso si entusiasma per la “gara a chi arriva prima”, ma non è davvero lì che si decide tutto. Il futuro si gioca su un altro piano: chi riuscirà a stabilire una presenza stabile nello spazio. Non basta piantare una bandierina, oggi serve restarci, organizzarsi, creare qualcosa che duri. E in questo campo, le differenze tra i contendenti iniziano a farsi interessanti.
Tra piani ambiziosi e rincorse complicate
Gli USA, con il loro programma Artemis, ci stavano provando a tornare sulla Luna per il 2024. Ma tra problemi tecnici (Starship ha dato parecchie gatte da pelare) e ritardi vari… il traguardo si è spostato sempre più in là. Ora si parla del 2030, almeno. Troppi dubbi sulla tenuta dell’intero piano, soprattutto per un progetto che costa tantissimo e procede più lentamente del previsto.
La Cina, invece, sembra muoversi con più cautela, ma senza fermarsi mai. Il Lunga Marcia 10 — questo il nome del loro nuovo razzo — dovrebbe essere pronto per il volo nel 2027. Anche lì non tutto fila liscio, ma a quanto pare i tempi potrebbero favorirli. Un sorpasso a sorpresa? Forse. Ma il punto non è solo “quando”, quanto “come” ci arriveranno. E con che intenzioni.
Il vero traguardo è oltre la Luna
Come riportato da IFLScience e ripreso da Everyeye, non ci si accontenterebbe di un semplice allunaggio. L’idea sarebbe quella di usare la Luna come base, un punto d’appoggio per qualcos’altro — tipo Marte, per capirci. Il Lunga Marcia 10 non è potentissimo, ma potrebbe bastare per missioni brevi. Quanto basta per iniziare a metter radici dove finora nessuno è davvero rimasto.
E gli americani? Beh, non stanno certo a guardare. La capsula Orion ha già fatto un giro di prova nel 2022 e se tutto va bene, nel 2026 ci saliranno anche degli astronauti. Il problema, però, è che l’SLS — cioè il razzo su cui si basa tutto il programma — è una macchina complicata e costosissima. Un elefante spaziale, insomma. E mentre loro risolvono i problemi, qualcun altro potrebbe già aver piantato la tenda lassù.