Questo buco nero ha spaventato tutti per le sue dimensioni | Ora hanno capito che non è così grande: può contenere solo 1,2 miliardi di Soli
Illustrazione di un buco nero supermassiccio (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Un mistero ha ingannato gli astronomi di tutto il mondo: sembrava un mostro cosmico, ma la realtà è sorprendentemente diversa.
C’è qualcosa di quasi inquietante nei buchi neri, vero? Questi oggetti che divorano tutto ciò che li circonda – persino la luce – sembrano usciti da un film di fantascienza, eppure sono reali. Ogni volta che gli scienziati ne scoprono uno nuovo, si riaccende la solita domanda: ma quanto sappiamo davvero dell’universo? Alcuni di questi giganti cosmici sfidano ogni logica.
Negli ultimi tempi, con i telescopi più potenti mai costruiti, si sono aperte finestre su zone dell’universo che sembravano irraggiungibili. E quello che è venuto fuori ha lasciato tutti a bocca aperta. Si parla di oggetti tanto luminosi da oscurare intere galassie, punti di luce che arrivano fino a noi dopo miliardi di anni di viaggio nello spazio. Ma ogni scoperta porta con sé anche un bel grattacapo, perché spesso i numeri non tornano.
Tra le tante stranezze cosmiche, i quasar sono i più “esagerati”. Immagina un buco nero che divora materia a una velocità assurda e allo stesso tempo emette più luce di mille galassie messe insieme. Ecco, questo è un quasar. Gli scienziati li osservano con rispetto (e un pizzico di paura), perché rappresentano le fasi più intense e violente della vita di un buco nero. Quando uno di loro appare più brillante dell’universo intero, qualcosa non torna.
Solo che, come spesso accade, anche l’universo sa prendersi gioco di noi. Negli ultimi giorni una scoperta inaspettata ha rimesso tutto in discussione. Quello che sembrava un mostro cosmico da record… beh, si è rivelato un po’ meno spaventoso del previsto. O meglio, continua a essere immenso, ma non così tanto come credevamo.
La luce che ha confuso tutti
L’oggetto in questione si chiama J0529-4351, e per mesi è stato etichettato come “l’essere più luminoso dell’universo conosciuto”. Secondo le prime analisi, sarebbe stato alimentato da un buco nero colossale, 17 miliardi di volte più massiccio del nostro Sole. Una follia. Gli scienziati si chiedevano come potesse esistere una cosa del genere solo pochi miliardi di anni dopo il Big Bang. Semplicemente… non quadrava.
Poi è arrivata una nuova tecnologia, come riporta Iflscience tramite Everyeye. All’Osservatorio Europeo Australe, quattro telescopi sono stati collegati insieme con una tecnica di interferometria ottica davvero all’avanguardia. La risoluzione ottenuta è stata cento volte superiore a quella del James Webb. E il verdetto? J0529-4351 è ancora enorme, ma molto meno di quanto si pensasse: “solo” 1,2 miliardi di masse solari. Insomma, sempre un mostro, ma di taglia ridotta. La spiegazione, però, è ancora più interessante.

Il trucco cosmico del “finto gigante”
La luce accecante che rende così famoso questo quasar non dipende solo dal gas che cade nel buco nero. Pare che una parte arrivi da materia respinta dalla pressione della radiazione, come se il sistema “soffiasse via” energia invece di inghiottirla. In pratica, il quasar fa un po’ il furbo: si gonfia, sembra più grande, e tutti ci cascano.
Questo cambia parecchie cose. I ricercatori pensavano che un buco nero del genere si formasse troppo in fretta, ma ora il problema sembra più gestibile. Tuttavia, c’è ancora una domanda che li tormenta: perché il limite di Eddington, che dovrebbe bloccare l’accrescimento oltre una certa soglia, qui non sembra valere? Gli astronomi stanno già preparando nuove osservazioni su altri quasar simili. Se i risultati confermeranno quanto visto, potremmo essere a un passo da una riscrittura completa delle regole sull’evoluzione dei buchi neri.
