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Esplosioni solari, quelle registrate nell’ultimo periodo sono solo vento forti | Se arriva questa sarà una catastrofe: l’abbiamo già sperimentata

Illustrazione del sole (Canva foto)-aerospacecue.it

Illustrazione del sole (Canva foto)-aerospacecue.it

In questo ultimo periodo, sono state registrate alcune attività molto interessanti, legate ad alcune esplosioni.

Le esplosioni solari sono tra gli spettacoli più potenti del nostro sistema. Si verificano quando il campo magnetico del Sole si aggroviglia e rilascia, in un istante, una quantità immensa di energia sotto forma di luce, calore e particelle cariche.

Questi eventi, chiamati brillamenti solari, possono essere così intensi da influenzare il campo magnetico terrestre. Quando raggiungono la Terra, possono disturbare i satelliti, le comunicazioni radio e perfino le reti elettriche.

Sono esplosioni imprevedibili, ma non casuali: seguono il ritmo del ciclo solare, che dura circa undici anni. Durante i periodi di massima attività, il Sole diventa più “nervoso” e i brillamenti si moltiplicano.

Studiare queste eruzioni aiuta a proteggere le nostre tecnologie e a capire meglio il comportamento della nostra stella. Ogni esplosione solare, in fondo, è un promemoria della potenza che si nasconde dietro quella luce quotidiana che chiamiamo semplicemente… Sole.

Una situazione molto particolare

Ci sono momenti nella storia della Terra in cui l’Universo ha deciso di mostrare la sua forza bruta. Uno di questi risale a circa 14.300 anni fa, quando una tempesta solare senza precedenti ha colpito il nostro pianeta con un’energia tale da lasciare tracce ancora oggi. 

Le tempeste solari, in fondo, sono esplosioni magnetiche che partono dal Sole e si propagano nello spazio, spesso senza conseguenze dirette per noi. Ma ogni tanto ne arriva una più forte, capace di scuotere l’intero campo magnetico terrestre.

Illustrazione dll'attività solare (Freepik foto) - www.aerospacecue.it
Illustrazione dell’attività solare (Freepik foto) – www.aerospacecue.it

Cosa è accaduto realmente?

Un gruppo di ricercatori, come riportato da Modena Volta Pagina, analizzando antichi alberi alpini e ghiacci preistorici, ha identificato un picco anomalo di radiocarbonio (14C), una firma chimica che tradisce il passaggio di una fortissima eruzione solare. Secondo lo studio, quella tempesta fu 500 volte più potente di quelle moderne, un vero record nella storia del nostro pianeta. Si trattò di un’esplosione così intensa da superare anche gli eventi più famosi, come quello del 775 d.C., finora considerato tra i più devastanti.

Se una tempesta del genere colpisse oggi la Terra, i danni sarebbero incalcolabili: blackout elettrici globali, satelliti fuori uso, comunicazioni interrotte e conseguenze economiche difficili persino da stimare. La scoperta, oltre a far riflettere su quanto siamo esposti ad eventi del genere del Sole, ci ricorda che il nostro mondo resta fragile davanti alle forze cosmiche. Una scintilla solare, in fondo, può bastare per ricordarcelo.