Elon Musk fa parlare di nuovo di sé | Sta mettendo a repentaglio la vita sulla Terra: i suoi satelliti cascano dovunque sulle nostre teste

Elon Musk e pericoli (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
I satelliti di Musk tornano a far discutere: ora gli esperti lanciano l’allarme su rischi e conseguenze a terra.
Ormai ci siamo abituati a guardare in su, non solo per sognare, ma anche per navigare, comunicare, osservare. I satelliti ci stanno sopra la testa 24 ore su 24 e li diamo quasi per scontati. Però, se ci pensiamo un attimo, sono anche un’enorme rete invisibile che attraversa l’atmosfera a velocità incredibili.
Una rete sempre più affollata, piena di oggetti che, ogni tanto, decidono di tornare giù. E quando lo fanno… beh, non sempre va tutto liscio. Negli ultimi anni, lo spazio sopra di noi si è fatto praticamente caotico.
Non solo ci sono satelliti di ogni tipo – militari, civili, per internet, per lo studio del clima – ma l’accesso allo spazio si è aperto a chiunque abbia soldi e ambizione. Un tempo era roba da NASA e basta, adesso è il far west. Tutti a lanciare roba, tutti a occupare orbite. E noi, quaggiù, iniziamo a chiederci: ma quanto è sicuro tutto questo?
Il problema non è solo quanta roba c’è là sopra. È anche cosa succede quando questi oggetti non servono più o smettono di funzionare. Ecco, in quel momento diventano detriti. Spazzatura spaziale. Frammenti che vagano a migliaia di km orari, e ogni tanto piombano verso la Terra.
Una situazione pericolosa
Per ora è andata bene, ma più passa il tempo, più quella statistica che dice “è quasi impossibile che colpiscano qualcuno” inizia a scricchiolare. Letteralmente. Poi c’è l’altro lato della medaglia, quello più silenzioso ma non meno grave. Le interferenze.
Con così tanti segnali che attraversano il cielo, i telescopi e le strumentazioni scientifiche più sensibili cominciano a impazzire. Le emissioni radio artificiali sono ovunque, come se lo spazio fosse diventato un’enorme discoteca a cielo aperto. E gli scienziati non ballano affatto, anzi.
Quella pioggia di satelliti che nessuno aveva previsto
Come riporta Il Fatto Quotidiano, in media uno o due satelliti Starlink al giorno precipitano verso la Terra. Sì, ogni singolo giorno. E il numero, a quanto pare, è destinato a salire. L’astrofisico Jonathan McDowell ha detto a EarthSky che potremmo arrivare a cinque rientri giornalieri nei prossimi anni. Considerando che attualmente ci sono circa 8.500 satelliti Starlink in orbita bassa, il conto è presto fatto. Un sistema utile, certo, ma anche parecchio affollato.
La Federal Aviation Administration, che negli USA si occupa anche di questi temi, ha messo nero su bianco una previsione un po’ inquietante: entro dieci anni potremmo avere fino a 28.000 frammenti pericolosi l’anno che sopravvivono al rientro atmosferico. Significa, secondo lo studio, che lo 0,6 di persone all’anno potrebbe essere ferita o uccisa da uno di questi frammenti, quindi una persona colpita ogni due anni. Intanto, sul fronte delle interferenze, l’astrofisico Steven Tingay ha spiegato che le emissioni dei satelliti possono essere forti quanto le sorgenti radio più luminose del cielo.