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Che botto nello Spazio | Avvistata un’esplosione gigantesca dove nessun mai pensava potesse accadere: ecco le conseguenze

Esplosione nello spazio (Depositphotos foto) - www.aerospacecuecue.it

Esplosione nello spazio (Depositphotos foto) - www.aerospacecuecue.it

Una scoperta sorprendente riaccende l’interesse per le zone più remote della galassia, considerate finora prive di attività.

Nello spazio profondo, dove il silenzio domina incontrastato e tutto sembra immobile, può capitare che accada qualcosa di totalmente inaspettato. Per decenni, gli scienziati hanno studiato le zone “calde” della nostra galassia, convinti che i fenomeni più estremi si concentrassero lì. Eppure, qualcosa – anzi, qualcos’altro – potrebbe essersi mosso altrove, dove nessuno aveva mai pensato di guardare davvero.

Ci sono delle aree, ai margini della Via Lattea, che fino a poco tempo fa venivano considerate… boh, quasi inutili? Spazi vuoti, lontani da tutto, poco interessanti da un punto di vista astrofisico. Però adesso, con alcune nuove osservazioni, quelle stesse regioni stanno facendo girare la testa a più di un ricercatore. Non è più così scontato che il “vuoto” sia davvero vuoto.

Con l’aiuto di strumenti che pochi anni fa sembravano roba da fantascienza – telescopi spaziali, sensori per raggi X, gamma, onde radio – gli astronomi stanno cominciando a vedere cose che prima nemmeno immaginavano. È un po’ come se stessimo puntando un faro in zone rimaste al buio per troppo tempo.

E quello che sta emergendo è parecchio interessante. Insomma, l’idea che le esplosioni stellari succedano solo nei soliti posti sembra scricchiolare. Ed è proprio in un angolo “tranquillo” della galassia che sarebbe successo qualcosa di davvero enorme.

Una scoperta che nessuno si aspettava

Un gruppo di studiosi dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e dell’Università di Palermo ha pubblicato una ricerca – su Astronomy & Astrophysics – che racconta una storia un po’ fuori dal comune, come riporta L’Indipendente. A più di 6500 anni luce sopra il piano della nostra galassia, là dove lo spazio sembrava spento, una stella è esplosa lasciando dietro di sé un caos cosmico. Si tratta della pulsar Calvera, e no, non è un nome inventato per fare scena.

I dati arrivano da un bel mix di strumenti: il radiotelescopio Lofar, il satellite Xmm-Newton, il telescopio Fermi e pure il nostro Telescopio nazionale Galileo. Insieme, hanno ricostruito il puzzle. Hanno visto un cerchio di onde radio, un guscio di gas incandescente, raggi gamma sparati nel vuoto e filamenti di idrogeno ionizzato. Tutto questo in una zona dove, teoricamente, non doveva esserci nulla.ù

Esplosione di Calvera (Inaf foto) - www.aerospacecue.it
Esplosione di Calvera (Inaf foto) – www.aerospacecue.it

Qualcosa di grosso è successo molto lontano da casa

Ed è proprio questo il punto: non sarebbe dovuto succedere. Le stelle massicce – quelle che poi esplodono come supernove – in genere nascono e muoiono nel piano galattico, dove il gas è più abbondante. Stavolta, però, pare che la stella madre sia riuscita a spostarsi molto in alto prima di scoppiare. Come abbia fatto resta ancora un mistero, ma è successo. E il fatto che sia successo cambia parecchio le carte in tavola.

Oggi Calvera si muove rapidamente, e dietro ha lasciato un residuo di supernova che scalda il gas fino a milioni di gradi. L’onda d’urto ha persino attraversato zone di materia rarefatta, generando radiazioni fortissime. Un segnale chiaro che, anche nelle parti più dimenticate della Via Lattea, ci sono le condizioni per far accadere eventi energetici enormi. Come ha detto Emanuele Greco, uno dei ricercatori, “dobbiamo iniziare a guardare le periferie con occhi diversi”.