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I terremoti su Marte hanno svelato un segreto enorme sotto la sua superficie | Trovati resti di Pianeti che si sono suicidati

Illustrazione di Marte all'interno (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Illustrazione di Marte all'interno (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Sotto la superficie di Marte sono emersi indizi sorprendenti che potrebbero riscrivere l’origine dei pianeti rocciosi del Sistema Solare.

Quando si nomina Marte, la mente corre subito a polveri rosse, panorami desolati e, va da sé, alle storie di marziani. Ma da anni ormai, chi studia l’universo guarda a questo pianeta con ben altro interesse. Non è solo una meta da sogno per future missioni spaziali, ma anche una specie di archivio cosmico: un luogo dove, sotto la superficie, potrebbero essersi conservate tracce di eventi che sulla Terra sarebbero stati cancellati da tempo.

Marte sembra silenzioso, ma la sua storia è tutt’altro che tranquilla. Pur non avendo placche tettoniche come il nostro pianeta, il suo aspetto racconta di impatti devastanti e cambiamenti colossali. Grandi crateri, fratture e rilievi raccontano molto… ma forse non tutto. È proprio da questo silenzio, da quello che non si vede, che gli scienziati stanno cercando di tirare fuori nuove risposte.

Negli ultimi anni, il focus della ricerca è cambiato: non più solo immagini e rilievi di superficie, ma un’attenzione sempre più profonda. In tutti i sensi. Studi e strumenti all’avanguardia stanno analizzando l’interno di Marte, usando onde sismiche e tecnologie di misurazione che ci permettono di ascoltare – per così dire – cosa succede laggiù, sotto chilometri di roccia e polvere.

Il bello (o il difficile?) è proprio questo: capire cosa c’è sotto senza poterci scavare dentro. Un po’ come cercare di intuire cosa c’è in un dolce guardando solo come si sbriciola al taglio. Le anomalie nella velocità delle onde sismiche, per esempio, possono essere un segnale che là sotto qualcosa non torna. E quando i dati non combaciano con le aspettative… beh, è lì che spesso nascono le scoperte più interessanti.

Dati strani e risposte sorprendenti

Tra il 2018 e il 2022, la sonda InSight della NASA ha lavorato senza sosta su Marte, raccogliendo un’enorme quantità di dati sui terremoti marziani — sì, esistono anche lì, si chiamano marsquake. Con oltre 1.300 scosse registrate, gli scienziati hanno avuto parecchio materiale su cui ragionare. Ma sono state solo otto, quelle ad alta frequenza, a far sollevare più di un sopracciglio. Le onde rallentavano in certi punti.

All’inizio si pensava fosse un effetto della crosta, ma col tempo questa teoria è stata messa da parte. Non reggeva. Le onde si muovevano in modo irregolare perché, molto probabilmente, incontravano enormi masse rocciose di tipo diverso. Non roba comune, insomma. E con l’aiuto delle simulazioni al computer (che oggi fanno davvero miracoli), si è capito che non era affatto un errore nei dati: là sotto c’era davvero qualcosa di grosso.

Dettagli della superficie di Marte (Astronomia Spider Lo - youtube screenshot) - www.aerospacecue.it
Dettagli della superficie di Marte (Astronomia Spider Lo – youtube screenshot) – www.aerospacecue.it

Il segreto nel mantello

Come riportato anche da Libero Tecnologia, i blocchi misteriosi nel mantello sarebbero in realtà frammenti di antichi protopianeti. E qui la cosa si fa pazzesca. Risalirebbero a circa 4,5 miliardi di anni fa e sarebbero rimasti intrappolati nel pianeta dopo impatti colossali. Talmente forti da fondere intere porzioni di crosta e mantello, creando oceani di magma.

Ora, se una cosa del genere fosse successa sulla Terra, nessuno ne avrebbe mai trovato traccia: le placche e l’attività geologica le avrebbero cancellate da tempo. Ma Marte è diverso. È come una scatola nera spaziale, tutto quello che succede resta lì. E questo, oltre a cambiare la storia del pianeta rosso, apre scenari completamente nuovi anche su altri pianeti rocciosi come Mercurio e Venere, che — chi lo sa — potrebbero custodire sorprese simili.