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MARTE, nessuno può più negarlo | L’acqua c’è: lo dimostra la presenza di questi fiumi

Mars Orbiter sorvola Marte

Mars Orbiter sorvola Marte (ESA foto) - www.aerospacecue.it

Il passaggio di enormi riserve idriche è più chiaro che mai: nel passato il Pianeta prosperava di acqua liquida. Ecco cosa ne rimane oggi

Gli esploratori cosmici si sono frequentemente interessati al passato evolutivo del Pianeta Marte. Infatti, questo territorio appariva un tempo totalmente differente rispetto a come siamo abituati ad inquadrarlo oggigiorno.

Si presume che abbia ospitato una temperatura maggiormente elevata, acqua allo stato liquido e una serie di caratteristiche che avrebbero potuto renderlo adeguato allo sviluppo e alla sopravvivenza della vita.

Niente clima eccessivamente freddo, con un territorio secco e desertico, come è apparso nelle ultime missioni andate in scena sulla sua superfice. Per di più, l’atmosfera spessa e densa che lo contraddistingueva nel passato sarebbe stata addirittura similare a quella della Terra primordiale.

Osservando allo stato attuale la superficie del Pianeta Rosso, tuttavia, è ancora possibile evidenziare delle chiare testimonianze della Marte che fu: canali secchi, solfati e ulteriori indizi circa la passata presenza di condizioni biologicamente favorevoli.

Un percorso mai compiuto prima d’ora

Un recente video realizzato impiegato i dati combinati provenienti dalla Mars Chart (HMC30) della HRSC (High Resolution Stereo Camera) della sonda europea Mars Express ci permette di visionare in prima persona caratteristiche sino ad ora rimaste praticamente inedite del paesaggio marziano. Un vero e proprio viaggio virtuale del quale gli spettatori potranno fruire per immergersi nella meraviglia del Pianeta Rosso, soltanto ipotizzata, discussa e appurata, ma mai resa pubblica attraverso materiale video-fotografico, come avvenuto a seguito degli ultimi sviluppi.

Osservando il video registrato direttamente da Mars Express sarà possibile osservare un intreccio di canali e isole rocciose, costellate da rilievi, che rendono immediatamente chiara la natura evolutiva del Pianeta nel corso dei millenni. La combinazione delle immagini orbitali, a risoluzione elevatissima, con i modelli topografici digitali sui quali si sono spesi i ricercatori, al fine di ricreare un paesaggio tridimensionale che risultasse il più fedele possibile alla realtà, così da rendere l’esperienza ancora maggiormente immersiva.

Vista satellitare del canale marziano
Vista satellitare del canale marziano (ScienceDirect foto) – www.aerospacecue.it

Tra i momenti di maggiore spettacolarità

Il fulcro del tour si raggiunge sicuramente raggiungimento il canale di deflusso conosciuto come Shalbatana Vallis, che si estende per circa 1.300 chilometri e che con tutta probabilità nel lontano passato era “preposto” al trasporto di quantità d’acqua significative, che riceveva nell’area corrispondente alle alture di Xanthe Terra e che poi conduceva fino alla piana di Chryse Planitia.

E’ stato proprio il passaggio dell’acqua, nel corso di miliardi e miliardi di anni, ad esercitare un’azione erosiva che oggi ci permette ancora di osservare chiaramente i suoi segni, all’interno del paesaggio scolpito e modellato dai corsi idrici. Un articolo del Corriere allega il video, totalmente gratuito, che permetterà anche a voi di vivere l’esperienza in prima persona, fino a culminare all’interno di un suggestivo cratere da impatto caratterizzato da un diametro corrispondente ad addirittura 100 chilometri.