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Marte, scoperta incredibile degli astronomi | Sul Pianeta rosso pizze per tutti: il protagonista è il lievito di birra

Lievito Marte

Cosa c'entrano? (canva.com) - www.aerospacecue.it

Che cosa accomuna il lievito di birra con Marte? Una scoperta a dir poco incredibile da parte degli astronomi. Leggi un po’!

Devo ammettere che quando mi è stato chiesto di trattare questa tematica per Spacecue, sono rimasta abbastanza sorpresa dall’originalità della notizia!

L’incipit a questa introduzione effettivamente dovrebbe suscitare in voi lettori la medesima domanda. Cosa mai potrebbe accostare Marte con il lievito di birra?

Magari una bella focaccia? Una bella pizza fresca? Battute a parte, potremmo provare a trovare le caratteristiche tipiche tanto di Marte quanto del lievito di birra.

Riguardo il primo, sappiamo che è noto come il “Pianeta Rosso” per il suo colore caratteristico, dovuto alla presenza di ossidi di ferro sulla superficie. Il secondo, invece, è un integratore alimentare ricco di proteine, vitamine del gruppo B e sali minerali, come cromo e selenio, beta-glucani e nucleotidi.

Cosa li accomuna?

Altre caratteristiche che ci sono ben ovvie dei due è che Marte è il quarto pianeta del Sistema Solare. Mentre il lievito di birra viene adoperato come ingrediente da cucina per la preparazione di prodotti farinacei. Volendo tentare di rispondere alla domanda posta nell’introduzione, scopriamo tramite il portale tech DDay che uno studio pubblicato su PNAS Nexus indica che il lievito di birra potrebbe sorprendentemente sopravvivere e addirittura adattarsi alle condizioni atmosferiche tipicamente ostili della superficie marziana. Lo studio in questione analizza la abilità dell’organismo di resistere a due fattori tipici di Marte: la presenza di perclorati nel suolo e le onde d’urto provocate dagli impatti dei meteoriti.

I ricercatori hanno sottoposto il lievito a simulazioni delle condizioni atmosferiche marziane; e, in particolare, a concentrazioni di perclorati. Come evidenziato dalle fonti, questi sono sali estremamente ossidanti e minacciosi per gli organismi viventi, in quanto influenzano processi biologici essenziali come i legami idrogeno e le interazioni idrofobiche. Ebbene, il lievito non solo ha retto all’esposizione, ma anche dimostrato capacità di adattamento, generando complessi proteici che salvaguarderebbero l’RNA.

Impatto asteroide
Replicate le onde d’urto (canva.com) – www.aerospacecue.it

Resilienza stellare

In aggiunta, il lievito è stato sottoposto a esplosioni di onde d’urto fino a 5,6 Mach, onde replicare gli effetti degli impatti asteroidali. Anche in questo caso, il lievito ha retto agli impatti, mostrando una ripresa della crescita dopo un recupero di 20 ore. La sua capacità di sopravvivere a onde d’urto di così alta intensità è un dato senza precedenti secondo DDay.

È fondamentale ricordare però, chiariscono le fonti, che lo studio non presenta nuove prove dell’esistenza di vita su Marte, ma piuttosto mette in luce la resilienza di un organismo terrestre in simili circostanze. Nel mentre, la ricerca continua a progredire, con la speranza di rintracciare presto o tardi segni di vita passata o presente sul Pianeta Rosso.