Gli scienziati avevano lanciato l’allerta diverso tempo fa | Siamo tutti in pericolo: bombardamento continuo dallo SPAZIO
Terra bombardata (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Gli scienziati ed astronomi avevavno già lanciato un allarme circa il possibile bombardamento dallo spazio. Ecco cosa accade.
Negli ultimi anni, la crescente militarizzazione dello spazio ha portato a discussioni sempre più accese sulla possibilità di bombardamenti provenienti dall’orbita terrestre o dallo spazio profondo. L’idea, che fino a poco tempo fa apparteneva esclusivamente alla fantascienza, oggi è alimentata dai progressi tecnologici delle potenze mondiali, come Stati Uniti, Russia e Cina, che stanno sviluppando satelliti militari e sistemi di difesa avanzati.
Questi strumenti potrebbero, teoricamente, essere utilizzati per colpire obiettivi terrestri o addirittura altri satelliti, aprendo scenari di guerra spaziale finora impensabili. Gli esperti sottolineano come un attacco dallo spazio comporterebbe conseguenze devastanti non solo per gli obiettivi colpiti, ma anche per l’intero ecosistema orbitale.
La caduta di frammenti di satelliti distrutti, conosciuta come detriti spaziali, potrebbe interferire con comunicazioni, GPS, osservazioni scientifiche e persino mettere a rischio altri veicoli spaziali. Inoltre, la difficoltà di difendersi da un bombardamento proveniente da orbita rende la questione ancora più critica.
Gli scenari ipotizzati, come quelli mostrati in film e videogiochi, diventano quindi un monito reale: la sicurezza spaziale non riguarda solo la Terra, ma anche tutto ciò che orbita attorno ad essa. Un possibile sviluppo per prevenire tali minacce è rappresentato dagli accordi internazionali sullo spazio e dai trattati di non militarizzazione, ma la rapidità dei progressi tecnologici spesso supera le normative esistenti.
Cooperazione globale
La cooperazione globale e la regolamentazione degli armamenti spaziali appaiono quindi fondamentali per evitare che l’orbita terrestre diventi un nuovo teatro di conflitto, trasformando la fantascienza in un rischio concreto per l’umanità.
Oltre agli armamenti diretti, gli scenari di bombardamenti dallo spazio includono anche la possibilità di sabotaggi elettronici tramite satelliti, capaci di bloccare infrastrutture critiche sulla Terra. La corsa agli armamenti spaziali evidenzia quanto sia urgente sviluppare sistemi di monitoraggio e difesa planetaria.

L’allarme in corso
Come riporta astrohub.it, il 18 ottobre 2025, un frammento spaziale è precipitato nel deserto dell’Australia Occidentale, scatenando immediata attenzione da parte delle autorità locali e dell’Agenzia Spaziale Australiana. Gli esperti ritengono che si tratti di un serbatoio a pressione del secondo stadio del razzo cinese Jielong 3, capace di resistere alle altissime temperature del rientro atmosferico.
La traiettoria del frammento coincide con il passaggio del razzo, rendendo plausibile l’ipotesi della sua origine cinese. L’episodio mette in luce i rischi legati ai detriti spaziali e ai rientri incontrollati dei razzi. Anche se la maggior parte dei detriti orbita senza causare danni, la caduta di frammenti come quello australiano sottolinea l’urgenza di sviluppare strategie di gestione dei rifiuti spaziali e di garantire maggiore sicurezza per le aree abitate.
