Luna, esperimento giapponese al via | Vogliono produrre alcol sul nostro satellite: una bottiglia costerà 620.000 euro
Produrre alcol sulla luna missione giapponese (Canva foto) - www.aerospacecue.it
Un esperimento spaziale ambizioso sulla futura vita lunare, tra sfide scientifiche e fermentazioni a gravità simulata.
Un tempo era il brindisi a guardare la Luna, ora potrebbe essere la Luna stessa a produrre ciò che riempie i calici. Il legame tra spazio e cultura alimentare si fa sempre più concreto, aprendo scenari fino a ieri considerati pura fantascienza. In questo contesto, il Giappone si prepara a testare una delle bevande più iconiche della sua tradizione oltre i confini terrestri.
Non si tratta di semplice marketing o folklore futurista: il contesto è quello delle missioni spaziali di lunga durata. Vivere e produrre in ambienti extraterrestri sarà una necessità e non più una suggestione, e per farlo bisognerà reinventare processi millenari. Così, la produzione di alcol in microgravità diventa un banco di prova per l’autosufficienza delle future colonie.
Tuttavia, fermentare non è un gioco da ragazzi. Sulla Terra, il processo sfrutta una serie di equilibri biologici e fisici che dipendono strettamente dalla gravità. L’assenza di quest’ultima nello spazio impone soluzioni ingegneristiche complesse, tra cui centrifughe e ambienti chiusi automatizzati, capaci di simulare le condizioni lunari.
Tutto questo si inserisce in una più ampia riflessione culturale e scientifica: che ruolo avrà il cibo – e in particolare l’alcol – nello spazio? Potrà essere solo un nutrimento, o anche una forma di identità, ritualità e benessere psicologico per gli astronauti?
Tecnologia giapponese e fermentazione lunare
Il 21 ottobre 2025 è partito dalla Terra un esperimento senza precedenti: il DASSAI MOON Project. Nato dalla collaborazione tra Mitsubishi Heavy Industries, DASSAI e l’Aichi Industrial Technology Institute, il progetto ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale a bordo della navicella cargo HTV-X. Lì, nel modulo giapponese Kibō, verrà simulata la produzione di sake in condizioni lunari, utilizzando riso coltivato sulla Terra e acqua estratta dal ghiaccio lunare.
Il cuore della sfida è la fermentazione, resa complessa dalla microgravità. I tecnici giapponesi hanno progettato un sistema che sfrutta la forza centrifuga per simulare la gravità lunare, permettendo così ai microrganismi di svilupparsi in modo controllato. Come riporta Everyeye, questo esperimento potrebbe diventare il primo passo verso una nuova autonomia alimentare spaziale.

Una bottiglia fuori dal mondo
Al termine della missione, il mosto fermentato verrà riportato sulla Terra e trasformato in un sake rarissimo: “DASSAI MOON – Space Brew”. Il progetto prevede la produzione di pochissime bottiglie da 100 ml, ognuna dal valore stimato di circa 720.000 dollari, cifra che rende questa bevanda tra le più esclusive mai realizzate.
Oltre al prestigio commerciale, il significato dell’impresa va oltre. Si tratta di un primo tentativo concreto di produrre alcol fuori dalla Terra, con implicazioni che toccano sia la ricerca scientifica che la cultura umana. Un bicchiere di sake sulla Luna potrebbe diventare simbolo di un futuro in cui anche le tradizioni più radicate troveranno spazio tra le stelle.
