Campi Flegrei, si torna nel terrore | Aumentano le scosse ravvicinate ed il suolo si alza: bisogna andarsene immediatamente
Campi Flegrei e pericoli (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Il suolo si solleva, i terremoti aumentano: cresce l’allerta nei Campi Flegrei, tra timori antichi e nuovi segnali.
Negli ultimi tempi si è tornato a parlare parecchio dei Campi Flegrei, e non solo tra gli esperti. È un argomento che, ciclicamente, riemerge e mette tutti un po’ in allerta. Quando si vive in una zona come questa, piena di bellezza ma anche di incognite, è difficile restare indifferenti. E anche se spesso si preferisce non pensarci, certe notizie fanno inevitabilmente rumore.
Il rapporto con un territorio “vivo” come quello flegreo è qualcosa di complicato, fatto di radici, affetti, ma anche di preoccupazioni latenti. Chi abita qui lo sa bene: convivere con la possibilità di un rischio geologico ti cambia il modo di osservare anche le piccole cose, tipo una crepa sul muro o un tremolio sotto i piedi. Ed è proprio per questo che ogni aggiornamento tecnico viene seguito con estrema attenzione.
Tra bollettini, comunicati e conferenze, ormai c’è un flusso continuo di informazioni. Però tradurre i numeri in parole comprensibili, e soprattutto farlo senza creare allarmismi, è un’arte non da poco. Spiegare cose complicate in modo chiaro dovrebbe essere la priorità, anche se spesso si inciampa tra tecnicismi e toni troppo formali. E invece a volte basterebbe dire: ehi, c’è qualcosa che va monitorato meglio, restiamo vigili.
Negli ultimi giorni si è tornato a parlare anche di prevenzione e preparazione, concetti che sembrano sempre astratti finché non diventano urgenti. Eppure in una zona come questa non si può mai abbassare la guardia. C’è chi dice che siamo abituati, ma la verità è che ogni nuova variazione nei dati riapre vecchie ansie. Stavolta, però, qualcosa è cambiato. O almeno, i segnali sono lì e vanno letti con attenzione.
Cambiamenti lenti, ma visibili
L’ultimo bollettino dell’Ingv, pubblicato il 29 ottobre 2025 e riportato anche da Fanpage, segnala che il suolo dei Campi Flegrei si sta sollevando a un ritmo di 2 centimetri al mese. È un dato ancora provvisorio, d’accordo, ma è già una differenza netta rispetto ai 1,5 centimetri mensili registrati fino a poco tempo fa. Non è una cosa da prendere alla leggera, soprattutto considerando il contesto.
Per dare un’idea, a febbraio scorso – dal 15 al 19, per la precisione – c’era stato un picco fino a 3 centimetri al mese, in coincidenza con uno sciame sismico piuttosto intenso. Poi la situazione si era calmata un po’, con un andamento più regolare. Ma ora, negli ultimi quindici giorni, si è notata una nuova spinta verso l’alto. E anche se, come dice l’Ingv, servono altri dati per confermare il trend… beh, è chiaro che qualcosa si sta muovendo. E non finisce qui.

Quei numeri che fanno rumore
Ma non c’è solo il sollevamento del terreno a far parlare. Sempre nello stesso periodo, cioè dal 20 al 26 ottobre, sono stati rilevati ben 178 terremoti nella caldera. Una cifra che colpisce, soprattutto se si considera che 66 di queste scosse sono avvenute in due sciami ravvicinati, proprio il 25 ottobre. La più forte? Una magnitudo 2.8, sempre nella stessa giornata.
Tutti questi eventi non passano inosservati, soprattutto in una zona densamente abitata come questa. È vero, siamo abituati a convivere con certe cose, ma quando i numeri iniziano a salire la tensione cresce, eccome. E allora si torna a guardare il bollettino, a parlare con i vicini, a cercare risposte. L’Ingv intanto conferma: la situazione va monitorata, e serviranno altri dati per capire se questa è una fase passeggera o l’inizio di qualcosa di più.
