Nuova minaccia per la Terra | Ci stanno distraendo con 3I/ATLAS, ma il pericolo arriva da Venere: ci sta lanciando asteroidi
Illustrazione di alcuni pericolo spaziali (Canva FOTO) - aerospacecue.it
La terra si trova sotto controllo per via di un potenziale pericolo. Questa volta il pericolo arriva direttamente da Venere.
Gli asteroidi sono frammenti di roccia e metallo che vagano nello spazio da miliardi di anni, residui della formazione del Sistema Solare. La maggior parte resta lontana e innocua, ma una piccola parte viaggia su orbite che incrociano quella terrestre.
Il rischio non è legato solo alla dimensione, ma anche alla velocità. Un oggetto di poche decine di metri può colpire la Terra a oltre 50.000 km/h, liberando un’energia paragonabile a una bomba nucleare.
Per questo si monitora costantemente il cielo: telescopi e radar tengono d’occhio migliaia di NEO, cioè “Near-Earth Objects”, per capire quali siano solo passeggeri cosmici innocui e quali meritino un livello d’allerta più alto.
A oggi, non esiste una minaccia immediata e confermata, ma la storia geologica ricorda che gli impatti, anche se rari, fanno parte del passato del pianeta e quindi del suo futuro.
Una scoperta particolare
L’idea che l’orbita di Venere possa ospitare non uno, ma un intero gruppo di asteroidi “compagni di viaggio” ha iniziato a circolare tra gli astronomi solo di recente. Fino a poco tempo fa si pensava che questi oggetti fossero estremamente rari, quasi eccezioni isolate, ma nuove analisi hanno ribaltato il quadro: invece di una manciata di corpi rocciosi, potrebbero essercene centinaia, tutti nascosti in piena vista lungo la stessa traiettoria del pianeta.
A renderli così difficili da individuare non è la distanza, ma un problema di luce. Dalla Terra, questi asteroidi si trovano sempre troppo vicini al Sole, una zona talmente luminosa da accecare i telescopi tradizionali. È come cercare una lucciola davanti a un faro acceso: anche se c’è, sparisce nella brillantezza generale.

Cosa sappiamo davvero
Secondo quanto riportato da HDblog, lo studio nato all’Università di San Paolo, che ha riacceso l’interesse sul tema suggerisce che questi asteroidi siano “co-orbitali”, cioè legati da un equilibrio gravitazionale che li mantiene sincronizzati con il percorso di Venere attorno al Sole. Insomma, si tratta di un pericolo abbastanza “vicino”.
Non sarebbero detriti casuali, ma oggetti che potrebbero essersi formati insieme ai pianeti rocciosi, conservando una composizione primordiale rimasta quasi intatta per miliardi di anni. Se individuati con strumenti dedicati, questi asteroidi potrebbero diventare bersagli ideali per sonde robotiche, più accessibili dei corpi nella fascia tra Marte e Giove e al tempo stesso meno alterati da perturbazioni gravitazionali.
