SEGNALE ALIENO, gli scienziati sono riusciti ad individuare da dove è partito | È un oggetto stellare molto distante da noi
Satellite e segnali (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Un segnale potentissimo ha acceso l’interesse degli scienziati: dopo un anno, scoperta la sorprendente origine orbitale.
Negli ultimi tempi, il cielo sopra di noi sembra parlare in modi sempre più strani. Tra esplosioni radio improvvise e segnali che appaiono e scompaiono in un battito di ciglia, gli astronomi non hanno mai avuto tanto da fare. Ogni tanto arriva un impulso così potente da sembrare quasi un messaggio… anche se da chi, non si sa. E ogni volta ci si chiede: ma stavolta sarà qualcosa di diverso?
I radiotelescopi sparsi per il mondo sono costantemente all’ascolto, come enormi orecchie puntate verso il cielo. Gli scienziati passano ore a cercare di capire da dove provengano questi impulsi brevissimi ma fortissimi, quelli che loro chiamano FRB, cioè fast radio bursts. Il problema? Sono così rapidi che sembrano fantasmi: arrivano e spariscono subito. Tracciarli non è per niente facile.
E a volte questi segnali sembrano arrivare da lontanissimo, tipo da galassie lontane milioni di anni luce. Ma può anche succedere che siano semplici interferenze o… altre robe. Il confine tra fenomeno spaziale e “spazzatura” orbitale è più sottile di quanto si pensi.
E proprio questo rende tutto ancora più intrigante. Il bello è che spesso non serve andare così lontano per trovare una risposta. Il mistero, insomma, non è sempre dove ci aspettiamo. E quando viene svelato, può lasciare tutti un po’ a bocca aperta.
Un lampo fortissimo, ma durato meno di un battito di ciglia
Nel giugno del 2024, un segnale potentissimo è stato captato dal radiotelescopio dell’Australian Square Kilometre Array Pathfinder. Durato meno di… 30 nanosecondi (sì, hai letto bene), quel lampo radio era talmente forte da far impallidire tutto il resto del “rumore” cosmico. Per forza ha attirato l’attenzione: quando succedono cose così, tutti si mettono in allerta.
Un team di scienziati in Australia ha deciso di vederci chiaro. Dopo un anno intero di indagini e ipotesi che andavano da stelle morenti a tecnologia aliena, è venuta fuori una spiegazione decisamente… diversa da quanto ci si aspettava.

La situazione
Come riporta The Sun, il colpevole del segnale era niente di meno che il Relay 2, un vecchissimo satellite della NASA, lanciato nel 1964 e fuori servizio da… boh, tipo dal ’67. Ogni volta che passava sopra i sensori australiani, questo relitto spaziale “zombie” emetteva un impulso chiarissimo, abbastanza forte da sembrare un messaggio dallo spazio profondo.
Ma no, non si è riacceso da solo. Gli scienziati hanno escluso il ritorno alla vita del satellite. Più probabile che abbia accumulato elettricità statica per anni – anzi, decenni – e poi puff, ha rilasciato tutto in un colpo solo. Altra possibilità? Un micrometeorite lo ha colpito, producendo una nuvola di plasma capace di amplificare quel segnale. Roba da film di fantascienza, ma stavolta tutto vero.
