Un buco nero enorme che si diverte a divorare tutto quello che trova sul cammino | Uno spettacolo orripilante: un divoratore seriale
Illustrazione di un buco nero (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Un mostro cosmico nascosto tra le stelle, scoperto per caso mentre distruggeva una vittima troppo vicina al suo orizzonte.
Uno spettacolo tanto affascinante quanto inquietante si sta consumando là fuori, in quelle regioni dell’universo dove la luce fa fatica ad arrivare. A volte, le immagini che ci arrivano sembrano più vicine alla fantascienza che all’astronomia. Eppure sono reali, documentate, potentissime. C’è qualcosa di profondamente disturbante nel pensare che esistano forze in grado di cancellare stelle intere come se fossero sassolini in mezzo alla strada.
Il bello — o il terribile, dipende dai punti di vista — è che questi eventi non sono neanche così comuni. Succedono lontano, in silenzio, senza che nessuno se ne accorga. Almeno, fino a quando uno strumento abbastanza sensibile capta un bagliore, un segnale. È in quei momenti che il buio si squarcia e ci rivela qualcosa di… assurdo. Non è che ne capiamo sempre il significato, ma di certo non possiamo distogliere lo sguardo.
Là, in mezzo a miliardi di stelle, succedono cose che sfidano la nostra immaginazione. E non parlo di esplosioni spettacolari o luci colorate. No, qui si tratta di attrazioni gravitazionali talmente forti da strappare letteralmente a pezzi ciò che si avvicina troppo. Non ci sono testimoni, non ci sono suoni: solo radiazioni. E se non le intercetti al momento giusto, spariscono per sempre.
Per fortuna, oggi abbiamo occhi che guardano lontano. Anzi, che scrutano. Telescopi spaziali che riescono a vedere cose che noi nemmeno possiamo immaginare. E ogni tanto, uno di questi occhi riesce a catturare qualcosa di davvero raro. Qualcosa che ci fa capire quanto poco, pochissimo, sappiamo davvero su ciò che ci circonda.
Quando il buio cosmico si illumina per un attimo
È proprio quello che è successo quando Hubble e Chandra hanno puntato i loro strumenti verso la galassia NGC 6099. Un nome che non dice molto a noi comuni mortali, ma che per gli astronomi è diventato il centro di un evento eccezionale. In una zona remota di questa galassia — 412 milioni di anni luce da noi — si è acceso un bagliore potentissimo nei raggi X.
Lì, in mezzo a un gruppo di stelle strette strette tra loro, un buco nero è stato beccato sul fatto. Si chiama NGC 6099 HLX-1, ed è un esemplare raro, di quelli che si trovano una volta ogni tanto. A tradirlo, una scia di energia prodotta mentre faceva a pezzi una stella troppo sfortunata. Letteralmente. Il materiale stellare, attirato verso l’abisso, ha iniziato a spiraleggiare, diventando incandescente. E questo ha prodotto il segnale che gli scienziati aspettavano da tempo.

L’abisso che inghiotte e sputa luce
Questo buco nero è enorme. Non quanto quelli che si trovano al centro delle galassie, ma nemmeno piccolo. Una via di mezzo, un colosso nascosto con una fame che non lascia scampo. Gli scienziati li chiamano buchi neri di massa intermedia, e sono dannatamente difficili da individuare. Non emettono luce, non fanno rumore, a meno che non stiano facendo… beh, quello che ha fatto questo.
La stella, attirata troppo vicino, è stata spaghettificata — sì, il termine tecnico è proprio quello — e ridotta a un flusso di plasma rovente. Quel flusso ha formato un disco attorno al buco nero e ha raggiunto temperature folli, tipo tre milioni di gradi. Ed è proprio lì che Chandra ha captato l’emissione X. Il tutto è successo a circa 40.000 anni luce dal cuore della galassia. Lì le stelle sono così vicine che basta una piccola deviazione per finire nel posto sbagliato. La scoperta, riportata anche da Geopop, è una di quelle che entrano dritte dritte nella storia dell’astrofisica.
