Home » JWST fotografa la furia di Io: nuovi dati su eruzioni, zolfo e l’abbraccio gravitazionale di Giove

JWST fotografa la furia di Io: nuovi dati su eruzioni, zolfo e l’abbraccio gravitazionale di Giove

Terra

Ira di questo pianeta è da conoscere (Nasa Foto) - www.aerospacecue.it

Nelle profondità del cielo, tra i riflessi dorati di Giove e il nero assoluto dello spazio, il James Webb Space Telescope (JWST) ha catturato qualcosa di straordinario.

Sì tratta della furia di Io, la luna più esplosiva del Sistema Solare. Come un occhio divino capace di scrutare l’invisibile, il telescopio ha immortalato la superficie incandescente di questo piccolo mondo tormentato, rivelando dettagli mai osservati prima sulle sue eruzioni vulcaniche e sul misterioso respiro di zolfo che avvolge l’intera luna. (Fonte: Universe Today, novembre 2025).

Io non è un luogo tranquillo. È un pianeta in miniatura che vive in un perenne stato di agitazione: geyser di lava, colate incandescenti e pennacchi che si alzano per centinaia di chilometri. Secondo i nuovi dati del JWST, la superficie è costellata di hotspot vulcanici, molti dei quali cambiano intensità nel giro di poche settimane, segno di un’attività costante e violenta.

Gli strumenti NIRSpec e MIRI del telescopio hanno catturato l’emissione di zolfo e monossido di zolfo (SO), due firme chimiche che rivelano i processi vulcanici attivi e la loro interazione con la magnetosfera di Giove. L’immagine è quella di una danza di energia: il gas vulcanico ionizzato viene strappato via dal campo magnetico del pianeta gigante e costretto a orbitare come un anello spettrale di luce.

Il JWST ha inoltre identificato emissioni provenienti direttamente dai condotti vulcanici, confermando per la prima volta che il gas zolfato viene espulso da aperture attive nella crosta. È una scoperta che riscrive la mappa delle eruzioni e conferma la complessità del sistema geologico di Io, un mondo in continuo movimento.

L’abbraccio crudele di Giove

La violenza di Io nasce da un abbraccio gravitazionale mortale. La luna è letteralmente strizzata da Giove: le immense forze di marea la comprimono e la dilatano a ogni orbita, generando un calore interno sufficiente a fondere le rocce. Questo meccanismo, descritto dai ricercatori su Universe Today, è una danza di distruzione e rinascita che alimenta la sua superficie di fuoco e zolfo.

I dati del JWST mostrano come le zone di maggiore attività coincidano con regioni sottoposte a stress gravitazionale più intenso. È come se Giove stesse costantemente rimescolando le viscere di Io, trasformandolo in un laboratorio naturale per studiare il vulcanismo estremo. Ogni esplosione, ogni pennacchio di gas, è la prova di questo legame inesorabile.

Pianeta
La furia di questo pianeta catturata – www.aerospacecue.it

Il volto vivo di un inferno congelato

Nonostante la sua apparente ostilità, Io è anche un archivio prezioso della storia del Sistema Solare. Le osservazioni del JWST offrono indizi sui processi di riscaldamento mareale, sulla chimica dello zolfo e sull’interazione tra corpi celesti e magnetosfere planetarie. Comprendere Io significa capire come la gravità può plasmare mondi interi — e forse prevedere fenomeni simili su esopianeti lontani.

Il telescopio, grazie alla sua sensibilità nell’infrarosso, ha trasformato un puntino di luce in un paesaggio vivo e pulsante. Dalle ceneri vulcaniche alle colate di lava sulfurea, il JWST ha mostrato che persino nell’inferno ghiacciato delle lune di Giove può nascondersi un cuore ardente di energia. Un mondo che esplode, implode e si rinnova senza fine — la più spettacolare dimostrazione di che cosa significhi essere vivo, nel linguaggio dell’astrofisica moderna. (Fonte: Universe Today, novembre 2025).