Nessun protocollo di difesa planetaria: calma piatta, allarme rientrato, la NASA chiarisce I “Analisi prima che esca dal sistema solare”
Falso allarme (commons.wikimedia.org International Gemini Observatory) - www.aerospacecue.it
Altro che protocollo di difesa planetaria: l’allarme è rientrato. Su questo corpo celeste rassicura anche la NASA.
Cari lettori: per coloro che ci leggono per la prima volta, qui su Space CUE abbiamo una grande passione nel discutere e parlare di spazio, astronomia e delle meraviglie che abitano il nostro universo.
Da sempre riserviamo attenzione a comete, asteroidi e corpi celesti che sovente destano curiosità – e talvolta timore – proprio per il fatto che ci risultano ancora in parte misteriosi.
Questa reazione è del tutto normale, cari e curiosi lettori: ciò che non riusciamo a capire completamente può sempre apparirci come una minaccia.
Tuttavia, come si verifica frequentemente in ambito scientifico, dietro le informazioni più preoccupanti si cela una verità molto più semplice e logica.
Il falso allarme
Recentemente, varie pubblicazioni hanno riportato la notizia che la NASA avrebbe attivato un “protocollo di difesa planetaria” in relazione alla cometa interstellare 3I/ATLAS, suggerendo un potenziale rischio per il nostro pianeta. La verità ci viene illustrata e chiarita da Geopop: non vi è alcun allarme né emergenza, ma un’iniziativa di monitoraggio scientifico organizzata dall’International Asteroid Warning Network (noto come IAWN) per studiare la traiettoria e la composizione di questo raro e affascinante oggetto celeste.
La collaborazione IAWN, coordinata dalla NASA, ha lanciato una campagna di monitoraggio che si svolgerà da novembre 2025 a gennaio 2026. Questa è un’azione esclusivamente osservativa, che serve a migliorare l’accuratezza delle informazioni astrometriche riguardanti la cometa e a rafforzare l’abilità collaborativa della comunità scientifica nel raccogliere e confrontare dati.
L’unica evidenza possibile
A causare l’allerta è stato nuovamente l’ambiente di speculazione che si è creato attorno alle teorie dell’astrofisico Avi Loeb, il quale ha frequentemente suggerito che alcuni oggetti interstellari, compresa la 3I/ATLAS, possano avere un’origine artificiale. Loeb, sebbene non dichiari chiaramente che la cometa sia un’astronave, continua a proporre situazioni fantascientifiche che stimolano l’interesse del pubblico e la superficialità dei titoli giornalistici, secondo Geopop.
La cometa 3I/ATLAS è, di fatto, il terzo corpo interstellare mai registrato nel nostro Sistema Solare e costituisce un’importante occasione di ricerca per approfondire la nostra comprensione dei processi di formazione dei pianeti nella nostra galassia. Le sue “anomalie” non rappresentano indicatori di mistero o pericolo, bensì costituiscono elementi utili per la ricerca scientifica più avanzata. Ancora una volta, la lezione emerge in modo evidente secondo Geopop (e non solo): la scienza avanza grazie ad evidenze, non congetture. E prima di lasciarci attrarre da titoli esagerati, teniamo presente che lo spazio non è quasi mai il palcoscenico dei pericoli che immaginiamo, ma è piuttosto il luogo dove la scienza progredisce.
