La cometa interstellare 3I/ATLAS osservata da Marte cambia le regole della difesa planetaria.
Ogni volta che un oggetto misterioso entra nel nostro sistema solare, scienziati e agenzie spaziali mobilitano strumenti e satelliti per seguirne il percorso. Ma stavolta qualcosa di unico è accaduto: per la prima volta, un orbiter attorno a Marte ha fornito dati decisivi per tracciare la rotta di un corpo celeste con una precisione mai raggiunta prima.
Il protagonista è 3I/ATLAS, il terzo oggetto interstellare mai scoperto, una cometa in arrivo dallo spazio profondo e destinata a uscirne per sempre. Un visitatore di passaggio che, grazie a un’osservazione inedita, ha offerto un’opportunità senza precedenti alla scienza — e forse, un domani, alla protezione della Terra.
Fino a pochi mesi fa, il suo tracciamento si basava solo su telescopi terrestri, con margini di errore significativi. Nessuno si aspettava che una sonda progettata per studiare il suolo marziano potesse moltiplicare di dieci volte la precisione delle previsioni orbitali. E invece, la ExoMars Trace Gas Orbiter (TGO) dell’Agenzia Spaziale Europea ha ribaltato le aspettative.
Tra il 1° e il 7 ottobre 2025, ExoMars TGO ha puntato la sua fotocamera CaSSIS, normalmente dedicata alla superficie di Marte, verso il cielo stellato. Il risultato è stato sorprendente: la cometa è stata catturata da un punto di osservazione privilegiato, più vicino e con un angolo inedito.
Combinando queste immagini con quelle provenienti dalla Terra, gli scienziati hanno potuto triangolare la posizione di 3I/ATLAS con una precisione mai vista, migliorando radicalmente le previsioni sul suo percorso. Questo metodo rappresenta la prima raccolta di dati astrometrici ufficiali da una sonda attorno a un altro pianeta, poi registrati presso il Minor Planet Center.
Anche se 3I/ATLAS non minaccia la Terra, il suo passaggio ha avuto valore strategico per il futuro della difesa planetaria. Dimostra infatti che l’osservazione combinata da due punti diversi del sistema solare — Terra e Marte — può rafforzare enormemente la capacità di tracciamento di oggetti potenzialmente pericolosi.
Come ha sottolineato l’ESA, la “prova generale” condotta con 3I/ATLAS potrebbe rivelarsi fondamentale se un giorno una cometa o un asteroide dovesse minacciare la Terra. Intanto, il viaggio del corpo interstellare prosegue: è ora nel campo visivo della sonda JUICE, diretta verso Giove, che lo osserverà mentre espelle materiali al passaggio vicino al Sole. I dati arriveranno sulla Terra nel 2026, completando così una campagna di osservazione interplanetaria senza precedenti.