Perseverance registra per la prima volta il suono delle scariche elettriche nelle tempeste di sabbia marziane [VIDEO]
Il rover Perseverance della NASA ha registrato per la prima volta i suoni di scariche elettriche all’interno di una tempesta di sabbia su Marte.
Un fenomeno a lungo ipotizzato ma mai documentato direttamente fino ad oggi, che apre nuove prospettive sulla dinamica atmosferica del pianeta rosso.
La prima prova audio delle tempeste elettrificate su Marte
Il 6 settembre 2025, mentre attraversava il cratere Jezero, il rover Perseverance ha registrato un evento senza precedenti: il passaggio di un dust devil (un vortice di polvere marziano) contenente scariche elettriche udibili. Per la prima volta, è stato possibile non solo osservare ma anche ascoltare le manifestazioni elettriche nell’atmosfera sottile di Marte.
La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, conferma decenni di ipotesi sul potenziale elettrostatico delle polveri marziane. Perseverance ha registrato le scariche attraverso il suo microfono SuperCam, documentando suoni simili a piccoli schiocchi e micro-boati sonori. Questi segnali acustici, raccolti in più occasioni, rappresentano la prima evidenza concreta del cosiddetto effetto triboelettrico nel contesto marziano.
Come si generano i dust devil su Marte
I dust devil sono fenomeni atmosferici comuni su Marte, seppur più grandi e più energici di quelli terrestri. Si originano quando l’aria vicina al suolo, riscaldata dal Sole, sale rapidamente attraversando strati più freddi. Questo moto convettivo innesca una rotazione verticale che trascina con sé sabbia e polvere.
Nel caso marziano, la composizione del suolo e la bassa pressione atmosferica (circa l’1% di quella terrestre) favoriscono il sollevamento delle particelle e, soprattutto, la loro elettrizzazione. La frizione tra i grani sollevati provoca un accumulo di cariche, e quando la differenza di potenziale raggiunge un certo limite, si verificano scariche elettriche localizzate.
Effetto triboelettrico e scariche elettriche marziane
Il meccanismo alla base delle scariche è l’effetto triboelettrico, già noto sulla Terra in contesti industriali e quotidiani. Si verifica quando due materiali si strofinano tra loro, generando una separazione di cariche elettriche. Su Marte, l’effetto è amplificato:
- l’atmosfera rarefatta abbassa la soglia di innesco delle scariche elettriche,
- l’assenza di umidità impedisce la dispersione naturale delle cariche,
- la composizione silicea delle particelle favorisce l’accumulo elettrostatico.
Le scariche osservate da Perseverance non sono fulmini nel senso terrestre: sono scintille lunghe pochi centimetri, ma sufficienti per produrre suoni udibili e influenzare le proprietà chimiche dell’ambiente.
Perché è importante studiare queste scariche su Marte
L’osservazione diretta delle scariche elettriche all’interno dei dust devil ha implicazioni fondamentali per la comprensione dell’atmosfera e della climatologia marziana. I ricercatori possono ora esplorare:
- i meccanismi di ionizzazione nella troposfera marziana,
- l’impatto delle scariche sulle reazioni chimiche del suolo,
- la possibile influenza sulle misurazioni degli strumenti scientifici,
- il ruolo di queste scariche nella potenziale abitabilità del pianeta.
L’effetto delle scariche sull’ossidazione dei composti organici nel suolo potrebbe rappresentare una delle chiavi per spiegare la scarsa presenza di molecole biologiche rilevabili. Allo stesso tempo, comprendere la frequenza e l’intensità delle scariche elettriche è cruciale per progettare future missioni umane, in termini di sicurezza e affidabilità delle apparecchiature elettroniche.
Microfoni su Marte: un nuovo modo di esplorare
Il SuperCam Microphone di Perseverance è un componente pionieristico: ha permesso, per la prima volta, di ottenere registrazioni acustiche ambientali su un altro pianeta. L’utilizzo di microfoni nello studio atmosferico marziano rappresenta un passo importante nell’esplorazione sensoriale dello spazio.
Nel caso specifico, il team della NASA ha raccolto i dati audio durante diversi “sol” (giorni marziani), tra cui:
- Sol 215: registrazione di un dust devil con suoni elettrici e passaggio del vortice sul rover,
- Sol 1.296: oltre ai suoni elettrici, è stato possibile ascoltare l’impatto diretto delle particelle sul microfono.
Queste registrazioni forniscono non solo un dato fisico, ma anche un approccio sensoriale e immersivo allo studio ambientale di Marte, utile anche in prospettiva divulgativa e didattica.
Prove visive e sonore: un nuovo approccio integrato
In parallelo alla registrazione audio, la fotocamera del rover ha catturato immagini in movimento dei dust devil elettrificati che attraversavano Jezero Crater. L’integrazione tra dati acustici e visivi ha permesso di confermare che le scariche si verificano in precise condizioni:
- presenza di elevato sollevamento di polveri fini,
- moto vorticoso ben definito,
- temperatura superficiale relativamente alta.
Questo approccio multidisciplinare offre nuovi strumenti per la caratterizzazione di eventi atmosferici complessi in ambienti planetari.
Implicazioni per le missioni future
La conoscenza dei fenomeni elettrici su Marte è essenziale anche per la progettazione di future missioni robotiche e con equipaggio. Tra le implicazioni pratiche si evidenziano:
- necessità di isolamento elettrostatico dei veicoli e habitat,
- studio della compatibilità elettromagnetica con strumentazioni scientifiche,
- potenziale utilizzo delle scariche per scopi energetici o di rilevamento.
Inoltre, i dati ottenuti potrebbero migliorare la comprensione delle tempeste globali marziane, che rappresentano un rischio critico per l’operatività dei pannelli solari e delle comunicazioni di superficie.
Un altro orecchio su Marte
La registrazione diretta delle scariche elettriche nei dust devil di Marte segna una svolta nelle tecnologie di esplorazione planetaria. Non si tratta solo di confermare una teoria fisica, ma di inaugurare un nuovo modo di “ascoltare” i pianeti.
Il lavoro del rover Perseverance dimostra che l’elettrostatica atmosferica marziana è più dinamica e complessa di quanto ipotizzato, e apre nuove strade per la ricerca su clima, geochimica e abitabilità. Con ogni suono che giunge dalla superficie marziana, ci avviciniamo a comprendere meglio non solo l’ambiente di Marte, ma anche le condizioni necessarie alla vita nei pianeti del sistema solare.

