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Aurora boreale, qui hanno assistito ad uno spettacolo irripetibile | Tutti meravigliati alla sua vista: impensabile prima d’ora

Aurora boreale

Aurora boreale (Unsplash foto) - www.aerospacecue.it

Uno spettacolo senza eguali. Gli scienziati lo avevano solo ipotizzato, ma mai si sarebbero aspettati di assistervi

Tra le manifestazioni naturali che stupiscono i cieli della porzione più settentrionale del nostro Pianeta vi sono sicuramente le aurore boreali, che è possibile ammirare soprattutto nelle aree limitrofe al Polo Nord.

Ma come avviene l’origine di questo straordinario fenomeno? Sostanzialmente il Sole emette delle particelle cariche, meglio note come vento solare, che vengono attirate dal campo magnetico terrestre.

Le stesse si concentrano nelle aree che dirigono verso i poli – ed è per questo che il Polo Nord è il principale palcoscenico in cui questo spettacolo si concretizza – e scontrandosi con i gas presenti nell’atmosfera terrestre sono in grado di produrre le iconiche luci.

Variano dal verde, al viola, al blu, sino a mutare il colore del cielo in rosso. E la colorazione dipende strettamente dalle differenti tipologie di gas con cui avviene l’incontro dei venti stellari.

L’ipotesi comprovata dalla manifestazione

Per quanto riguarda gli altri pianeti del Sistema Solare, gli scienziati erano convinti che Nettuno fosse in grado di manifestare una simile attività, pur non avendovi mai effettivamente assistito e avendo basato le proprie ipotesi unicamente su minimi indizi. Effettuare ricerche approfondite, infatti, risulta essere realmente impegnativo, in quanto Nettuno orbita a circa 4,5 miliardi di chilometri dalla Terra, posizionandosi come ottavo e ultimo Pianeta del nostro Sistema, sito, tra l’altro, in un’area profondamente remota dello stesso. E non è un caso che nella storia delle esplorazioni spaziali soltanto la sonda Voyager 2 sia riuscita a raggiungerlo.

Ed è grazie a questa spedizione, avvenuta nel 1989, che gli scienziati riuscirono a raccogliere quante più informazioni possibili relativamente all’attività aurorale riguardante Nettuno. Un ulteriore passo in avanti è stato possibile soltanto grazie all’impiego del Telescopio Spaziale James Webb, in grado di fornire immagini chiare, per la prima volta nella storia, relativamente all’aurora boreale avvenuta nell’atmosfera dell’ottavo pianeta. Queste straordinarie istantanee sono state diffuse da un team di ricerca internazionale, coordinato dal professor Henrik Melin e dal suo gruppo di lavoro, provenienti dalla britannica Northumbria University.

Aurora boreale
L’aurora boreale nettuniana (JWST foto) – www.aerospacecue.it

Le differenze rispetto ad altre simili manifestazioni

Il progetto che ha permesso di catturare questo spettacolo visivo ha avuto una durata di quasi due anni, considerando che il JWST ha messo nel mirino Nettuno nel giugno 2023. L’impiego dello spettrografo nel vicino infrarosso, grazie al grado di sensibilità della lunghezza d’onda in questione, si è rivelato fondamentale ai fini dell’esperimento; il prezioso strumento ha infatti permesso agli scienziati di intercettare la presenza di catione triidrogeno, già associato alle manifestazioni aurorali sulle superfici di Saturno, Giove e Urano.

E se è già scientificamente noto quanto le aurore abbiano origine dall’interazione tra il vento solare e l’alta atmosfera, la manifestazione avvenuta su Nettuno, a differenza del medesimo evento terrestre, non presenta una distribuzione polare, risultando decisamente più orientata verso l’equatore, a causa del campo magnetico che appare distorto, piegato precisamente di 47° rispetto all’asse di rotazione di Nettuno. A riportare la straordinaria notizia è Libero Tecnologia.