Scienziati in apprensione per questa nuova scoperta | Ecco la Galassia “Ispettore Gadget”: ha enormi braccia rotanti

Una sorprendente galassia (Canva-Pixabay foto) - www.aerospacecue.it
La peculiare forma di questa galassia ha subito messo in allerta la comunità scientifica. E’ ricca di fascinosi misteri
Le galassie rappresentano sistemi giganteschi formati in prevalenza da stelle, pianeti, gas e polveri, che vengono tenuti insieme all’interno del sistema stesso grazie all’enorme forza di gravità.
Al loro interno sono presenti un numero indefinibile di stelle, comprese tra milioni e trilioni, attorno alla larga parte delle quali orbitano pianeti, esattamente come avviene nella Via Lattea.
Ma al loro interno sono contenute anche nebulose, ossia nuvole di gas e polveri, materia oscura, che non risulta essere visibile, se non per il suo straordinario effetto gravitazionale e in alcuni casi buchi neri, siti nel pieno centro galattico.
Avendo parlato di Via Lattea, è fondamentale sapere che il Pianeta Terra, così come il Sole, abitano questa galassia, che presenta una forma a spirale e include tra i 100 e i 400 miliardi di stelle.
La suggestiva scoperta
A circa 90 milioni di anni luce dalla nostra Terra, più precisamente nella Costellazione del Leone, gli astronomi hanno individuato la presenza della Galassia NGC 3596 in posizione quasi rivolta verso il Pianeta che abitiamo, possedente bracci ricchi di regioni cosmiche dove, probabilmente, si sta verificando una proliferazione di stelle con pochi precedenti nella storia. La sua scoperta è da attribuire all’astronomo britannico Sir William Herschel nel 1784; nel corso dei secoli, NGC 3596 ha continuato a stupire, facendo comprendere sempre più all’uomo il funzionamento e i meccanismi correlati alle galassie a spirale.
Dal suo nucleo centrale si articolano quattro bracci principali, contraddistinti dalla presenza di polveri scure e macchie rosa, che indicano proprio l’avvenimento di formazioni stellari, come suggerisce anche la presenza del colore turchese, tipico indicatore della presenza di stelle neonate, perciò luminose agli ultravioletti. Il Telescopio Spaziale Hubble ha permesso di ottenere immagini capaci di combinare sei differenti lunghezze d’onda; in questo modo, l’intera comunità scientifica è stata in grado di osservare non esclusivamente le regioni contraddistinte dalla presenza di stelle più datate, ma anche l’area che risulta essere ancora in piena e pulsante attività.
Il potenziale dell'”inedita” galassia
NGC 3596 potrebbe rivelarsi cruciale secondo gli scienziati, specie per quanto concerne la materia di analisi e confronto con le spirali vicine. I bracci risultano essere sempre equamente distanziati, eppure le stelle dovrebbero ruotare a velocità differenti, in base alla distanza che mantengono dal nucleo galattico, portando ipoteticamente le spirali ad avvolgersi progressivamente su loro stesse.
Gli astronomi hanno definito questa condizione come “winding problem“, che affonda le proprie radici nella teoria delle onde di densità; le spirali, infatti, non rappresentano strutture rigide di stelle, che continuano il proprio moto all’unisono, perché esistono determinate zone caratterizzate da una concentrazione gravitazionale maggiore. Stelle e gas, invece, compiono un’orbita libera, ma quando s’incontrano con un’onda di densità, rallentano e finiscono per accalcarsi, sino ad uscire dalla zona ad alta densità, dove riacquisiscono velocità e si disperdono. A riportarlo è Tecnologia Libero.