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ESA, dopo 20 anni non vuole perdere il suo posto su Marte | Hanno riparato la sonda disorientata: salvi gli studi

ESA e Marte

Le ambizioni dell'ESA su Marte (Canva-Shutterstock foto) - www.aerospacecue.it

L’ESA continua a rivelarsi un’eccellenza globale nel campo delle esplorazioni e delle comunicazioni interplanetarie

La European Space Agency, meglio nota con l’acronimo ESA, rappresenta la principale agenzia governativa spaziale europea. Fondata nel 1975, si occupa della coordinazione delle differenti ambizioni spaziali programmate dagli Stati membri.

Lo scopo primario è, dunque, quello di garantire ad ogni singolo Paese il raggiungimento di obiettivi in campo aerospaziale, che risulterebbero eccessivamente dispendiosi da realizzare unicamente con le proprie forze interne.

Ciò è possibile mediante la coordinazione dei progetti spaziali portati avanti dai singoli Stati, la cui unione di risorse e di competenze riesce a renderne possibile il conseguimento.

Si fonda, perciò, sulla cooperazione di più parti, unite verso il comune obiettivo di svolgere ricerche volte a favorire lo sviluppo e l’innovazione in termini di scoperte e tecnologie all’avanguardia.

Una fondamentale riparazione

L’orbiter Mars Express ha raggiunto il Pianeta Rosso ormai oltre 20 anni fa. Era il 2003 e dopo più di due decenni di operazioni, lo scorso 16 Maggio l’ESA ha annunciato che l’orbiter è stato soggetto ad un determinante aggiornamento del software, al fine di garantire il funzionamento prolungato, in modo efficace e sicuro, almeno fino al 2034. Ad essere stato interessato da tale procedura è il sottosistema di orientamento e navigazione, determinante per garantire l’operato in modo corretto ed invariato della sonda nel corso della sua orbita. L’aggiornamento, che come riportato dalla stessa ESA è stato completato con totale successo nel corso dell’Aprile del 2024, dunque più di un anno fa, al fine di garantire a Mars Express di affrontare e superare in modo brillante una circostanza di potenziale difficoltà, rappresentata dalla saturazione del sensore solare.

Questo sensore, volto a garantire il corretto orientamento alla sonda, mediante il riconoscimento delle diverse stelle presenti nel cielo, ha cominciato a mostrare segni di malfunzionamento, arrivando a confondere raggi cosmici e pixel con le stelle, con il concreto rischio di compromissione dell’orbita di Mars Express. Ma il nuovo aggiornamento garantisce una flessibilità maggiore, volta ad aiutare la sonda nella distinzione e nell’individuazione degli oggetti celesti, rispetto agli artefatti, in modo da consentire al mezzo di puntare le proprie antenne e gli ulteriori strumenti che presenta in dotazione verso il Sole, la Terra o il pianeta/stella di riferimento.

Mars Express
Mars Express (ESA foto) – www.aerospacecue.it

La crucialità della sonda nelle esplorazioni

Lo sviluppo dell’innovativo software è merito del team di controllo dell’ESOC, con sede a Darmstadt, in Germania, rimasto impegnato sul lavoro per circa tre anni, necessari all’effettuazione di test e validazioni. Una procedura fondamentale, perché Mars Express a distanza di oltre vent’anni risulta ancora determinante nella fornitura di dati da Marte verso la Terra, mediante l’impiego degli strumenti scientifici che monta a bordo, tra i quali il radar MARSIS, in grado di esplorare le profondità del Pianeta Rosso sino a diversi chilometri di profondità.

Inizialmente il periodo di ricerca della sonda avrebbe dovuto concludersi nel 2022, scadenza poi prolungata al 2026 a seguito di un primo aggiornamento, infine addirittura fino al 2034. Ciò data la necessità di accompagnare innovative apparecchiature nell’ambito di nuove missioni marziane, come la Martian Moon Exploration, messa in pratica dalla giapponese JAXA, che prevede l’invio di una sonda sul Pianeta nel 2027. A scriverlo è Astrospace.