Stelle, ecco come nascono | Il telescopio ha rivelato immagine straordinarie: mai visto nulla di simile

Illustrazione di una stella che nasce (Pexabay foto) - aerospacecue.it
Sappiamo come nascono le stelle, eppure qualche dettaglio ancora ci sfugge. Ma molti non si sarebbero mai aspettati che si verificasse così.
Tutto comincia dentro enormi nuvole di gas e polvere, chiamate nebulose. Lì dentro, succede che per caso o per colpa di qualche scossa esterna tipo l’esplosione di una supernova, la materia comincia a raggrupparsi. Un po’ alla volta, si forma una specie di “grumo” sempre più denso.
Man mano che questo grumo cresce, la gravità fa il suo lavoro e lo schiaccia verso il centro. La temperatura aumenta tantissimo, finché non si accende una reazione di fusione nucleare: gli atomi di idrogeno si fondono e liberano energia. E boom, lì nasce una stella.
All’inizio è una “protostella”, instabile e caotica, ma col tempo si stabilizza e comincia a brillare come si deve. Il suo colore, la sua luminosità e la sua durata dipendono da quanta massa ha.
E poi, dopo milioni o miliardi di anni, anche la stella finisce il carburante. Ma questa è un’altra storia… che può finire in tanti modi: diventando una nana bianca, esplodendo come supernova o collassando in un buco nero.
Un’officina di stelle in pieno fermento
In mezzo all’universo, ci sono zone che sembrano vere e proprie fabbriche cosmiche, sempre all’opera. Una di queste si chiama NGC 346 e si trova nella Piccola Nube di Magellano, una galassia vicina alla nostra. Già il nome suona tecnico, ma il posto è tutt’altro che freddo o sterile: è uno dei luoghi più attivi per la nascita di stelle tra quelli attorno alla Via Lattea.
Questa regione ospita oltre 2.500 stelle giovanissime, neonate per gli standard dell’universo. Alcune sono così massicce da influenzare tutto ciò che le circonda: emettono venti potentissimi e raggi ultravioletti che spazzano la materia circostante e la modellano. È come se queste stelle giganti scolpissero l’ambiente mentre ancora stanno crescendo. Un caos creativo, ma affascinante da morire.
Cosa è stato scoperto
Come riportato da tecnologia.libero.it, il telescopio spaziale Hubble ha passato ben 11 anni a osservare NGC 346, seguendo letteralmente il movimento delle stelle. E qui arriva la parte curiosa: molte di loro si muovono seguendo traiettorie a spirale, come se qualcosa le stesse attirando verso il centro dell’ammasso. Magari dei gas. È un comportamento inaspettato che potrebbe svelare nuovi meccanismi su come nascono le stelle, o almeno rendere tutto un po’ meno misterioso.
Le immagini ottenute combinano più dati: infrarossi, luce visibile e ultravioletti. Così si riesce a vedere un sacco di dettagli: il blu, per esempio, indica stelle calde e massicce; il rosa e il rosso sono segnali di idrogeno ionizzato, tipico delle zone dove le stelle stanno nascendo; e poi ci sono le zone scure, quelle dove la polvere è così densa che la luce non passa. Quelle, tra l’altro, sono i luoghi dove si stanno formando nuove stelle, ma restano nascoste.