Il Giappone ha rivelato la sua mossa segreta | Ecco l’energia infinita prodotta nello Spazio

Energia per la Terra (pixabay.com) - www.aerospacecue.it
Trasmetterà energia dallo spazio alla Terra. Un test chiave verso una nuova era di transizione pulita, continua e indipendente dal clima.
Quando si parla e si pensa all’energia sostenibile, vengono subito alla mente pannelli fotovoltaici e pale eoliche, sulle quali il mercato ecologico ha scommesso non poco.
Tecnologie conosciute e ampiamente utilizzate, ma comunque influenzate da condizioni metereologiche e cicli naturali, i quali ne limitano efficacia e stabilità.
Tuttavia, si sta aprendo una nuova fase evolutiva al di fuori del nostro range atmosferico, in un area dove il sole brilla incessantemente e senza ostacoli.
È in questo contesto che il Giappone ha deciso di farsi avanti con un progetto audace e innovativo: produrre energia nello spazio e trasferirla sulla Terra. Come? Ecco la risposta!
Dallo spazio alla Terra
Il progetto si chiama OHISAMA, un termine giapponese che in modo poetico si riferisce al sole, e prevede l’implementazione di un satellite innovativo in orbita entro la fine del 2025. La proposta, come evidenziato da Caltech ed HD Blog, si concentra sul catturare l’energia solare dallo spazio e trasmetterla, sotto forma di microonde, a una stazione di ricezione sulla Terra, dove verrà convertita in energia elettrica. Il satellite, con un peso di 180 kg, sarà posizionato in bassa orbita a circa 400 km sopra la superficie terrestre e avrà un pannello solare di due metri quadrati.
La potenza iniziale prevista è modesta, intorno a un kilowatt, sufficiente per far funzionare una lavastoviglie per un’ora. Tuttavia, l’obiettivo non è quello di generare energia su larga scala immediatamente, ma piuttosto dimostrare la fattibilità di un nuovo modello che potrebbe trasformare radicalmente il concetto di produzione energetica. Se il test si rivelerà positivo, si potrà considerare la creazione di una rete di satelliti capaci di inviare energia costantemente sulla Terra, superando le limitazioni geografiche e climatiche.
La forza dell’energia solare
Il progetto comporta un vantaggio significativo, dato che l’energia solare generata a livello terrestre è pesantemente influenzata dalla rotazione della Terra, dalla presenza di nuvole e dal passaggio tra giorno e notte. L’energia solare spaziale, al contrario, offre continuità e stabilità, caratteristiche che attualmente pongono difficoltà nella transizione verso fonti energetiche completamente sostenibili.
Un’idea simile, secondo HD, fu presentata per la prima volta nel 1968 da Peter Glaser, ingegnere della NASA, ma le tecnologie dell’epoca rendevano il progetto impraticabile. Oggi, grazie ai progressi nei materiali, nella miniaturizzazione e nelle telecomunicazioni, la situazione è notevolmente cambiata; tuttavia, il Giappone non è l’unico a lavorare a questa iniziativa: anche gli Stati Uniti stanno monitorando con attenzione, pur evidenziando — tramite la NASA — che, al momento, produrre energia in questo modo comporterebbe costi più di dieci volte superiori rispetto alle fonti rinnovabili attuali.