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In Abruzzo c’è un fiume di un azzurro accecante | Il motore trainante di una valle di mulini: un viaggio nell’archeologia industriale

Scorcio di paradiso (Infinity View - Abruzzo - youtube screenshot) - www.aerospacecue.it

Scorcio di paradiso (Infinity View - Abruzzo - youtube screenshot) - www.aerospacecue.it

Un fiume dai colori irreali: nel cuore dell’Abruzzo, tra boschi silenziosi e sentieri nascosti, si svela un luogo magico.

Ci sono posti che non si trovano per caso. Non li incontri sulle mappe turistiche o nei soliti reel patinati. Eppure, una volta che ci metti piede — o magari solo lo sguardo — restano lì, nella testa, come un ricordo che riaffiora senza preavviso. Sono luoghi che non urlano, ma sussurrano. E se ti fermi ad ascoltare, qualcosa succede.

In Abruzzo, nascosta tra pieghe di verde e borghi sonnolenti, c’è una zona dove sembra che tutto, anche l’aria, rallenti. L’acqua scorre, sì, ma non fa solo da comparsa: è come se raccontasse una storia. Una storia fatta di riflessi irreali, di silenzi che parlano più delle parole, di natura che — come dire — ti guarda negli occhi.

Qui, camminare non è solo mettere un piede davanti all’altro. È lasciarsi un po’ andare. I sentieri non sono sfide, sono inviti. Ombre di alberi, odore di muschio, piccoli ruscelli che sembrano giocare a nascondino tra i sassi. Tutto semplice, tutto lento. Ma è proprio lì che succede qualcosa. Una specie di ritorno a un tempo in cui non serviva correre.

Poi c’è quella sensazione… come se ogni elemento fosse lì da sempre, al posto giusto. Vecchi edifici, acqua, pietre consumate. Eppure nulla stona. Tutto sembra parlare di un passato che, invece di sparire, si è mescolato col presente. Un equilibrio fragile, certo, ma così affascinante da far venire voglia di restare.

Un posto per fermarsi (davvero)

Non aspettarti la classica gita con selfie e folla. Qui si viene per staccare la spina, per sentire i rumori veri — le foglie, gli uccelli, magari un riccio che corre nell’erba. Ah, giusto: c’è anche il martin pescatore… se riesci a beccarlo! Non si può fare il bagno (area protetta, ovvio), ma puoi toglierti le scarpe e infilare i piedi nell’acqua gelida. Fidati, è una piccola rivoluzione.

L’ingresso è gratuito, si può andare tutto l’anno e sì, i cani possono venire (ma col guinzaglio, eh). Se puoi, evita il weekend. Vai in un giorno feriale, magari la mattina, e respira. Letteralmente. Ti porterai via molto più di qualche bella foto.

Le acque cristalline (Infinity View - Abruzzo - youtube screenshot) - www.aerospacecue.it
Le acque cristalline (Infinity View – Abruzzo – youtube screenshot) – www.aerospacecue.it

Il piccolo segreto tra le acque azzurre

Come riporta travel.thewom.it, a pochi chilometri da Scafa, in provincia di Pescara — ma te lo dicono in pochi — c’è un posto davvero fuori dal comune: il Parco delle Sorgenti del Lavino. Un angolo nascosto, dove il fiume Lavino scorre tra pozze cristalline, ponticelli di legno e un verde che cambia colore con la luce. Ma è l’acqua, con quei toni assurdi — turchese, verde smeraldo, non so descriverli meglio — che cattura tutto.

Il segreto? Sono i solfati e i microorganismi presenti nell’acqua, che danno vita a questo spettacolo naturale un po’… psichedelico. E in mezzo a questo silenzio brillante, compare lui: il Mulino Farnese, un antico mulino che un tempo sfruttava proprio l’energia del Lavino per far girare segherie e altre macchine. Ora è lì, muto, un po’ malinconico, ma bellissimo.