ALLERTA MEGA ERUZIONE | È imminente: siamo agli sgoccioli e sarà catastrofe

Preoccupazione per l'eruzione (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Un’eruzione mai vista prima nella storia è ormai alle porte. Gli esperti prospettano una catastrofe senza eguali
Le eruzioni vulcaniche rappresentano fenomeni naturali estremamente complessi, in merito ai quali sono stati necessari secoli di studi ed approfondimenti, al fine di comprenderne origine e capacità.
Gli esperti sono in grado di classificare differenti tipologie di eruzioni, che variano in base alla potenziale gravità in termini di danni che una simile manifestazione è in grado di causare, oltre che in relazione all’esplosività dei fenomeni.
Nella storia, il record assoluto è stato messo a referto nel 1915 dal vulcano Tambora, ubicato in Indonesia, che fu in grado di emettere una colonna di particelle minuscole nell’atmosfera, enorme a tal punto da raffreddare il Pianeta.
Quanto ne conseguì fu un crollo drastico delle temperature, che provocò una pandemia di colera, con una scia di migliaia di vittime a suo seguito, scaturite anche dalla morte dei raccolti.
La comunità lancia l’allarme
Ed è proprio oggi, dopo più di un secolo, che gli esperti avrebbero inquadrato la possibilità che un fenomeno contraddistinto dalla medesima forza, se non addirittura maggiore, sarebbe pronto a sconvolgere il globo intero. Ad annunciarlo è il professore di climatologia presso l’Università di Ginevra, Markus Stoffel, che ai microfoni della CNN ha espresso l’avvenimento di prove geologiche, in grado di suggerire una probabilità pari a 6, relativa al verificarsi di un’eruzione massiccia nel corso del secolo corrente, in un mondo più popolato rispetto al secolo ottocentesco, minato ulteriormente dal cambiamento climatico.
Per questo, la preoccupazione di Stoffel è data soprattutto dalla possibilità che la prossima eruzione di massa sia in grado di causare un reale caos climatico. D’altronde l’attività vulcanica si è sempre rivelata in grado di plasmare i territori del globo terracqueo e non soltanto, modificando clima e atmosfera, attraverso l’emissione di lava, cenere e gas, tra i quali sono compresi l’anidride carbonica e l’anidride solforosa.
Un elemento di grande preoccupazione
Ed è proprio quest’ultima a preoccupare in modo assoluto la comunità scientifica; questo perché un’eruzione vulcanica di dimensioni significative sarebbe in grado di spingere l’anidride solforosa attraverso la sua troposfera fin dentro la stratosfera, producendo un raffreddamento del pianeta a causa della diffusione di particelle minuscole, in grado di espandersi per tutto il mondo e contraddistinte da una durata estremamente prolungata, pari quasi a due anni.
A dichiararlo, come riportato da Passione Astronomia, è il professore di climatologia presso la Rutgers University, Alan Robock. Allo stesso modo, le precipitazioni potrebbero risultare influenzate, a partire dai monsoni, che si verificano dato il riscaldamento più rapido della terra rispetto agli oceani; per questo, un’interruzione della differenza di temperatura tra le due parti in causa, sarebbe in grado di compromettere in modo irreversibile il verificarsi di simili fenomeni.