Riscaldamento globale, esiste una solo regola se si vuole sopravvivere | Gli scienziati l’hanno appena scoperta e non è bellissima

Illustrazione del riscaldamento globale (Freepik foto) - www.aerospacecue.it
La regola per la sopravvivenza dei viventi sulla Terra è una sola. In apparenza semplice, nasconde risvolti sorprendenti
Il riscaldamento globale rappresenta una delle problematiche prioritarie da affrontare nella società odierna; un disagio che unisce sullo stesso filo l’interezza dei Governi, dunque degli abitanti, di tutto il mondo.
Questo fenomeno sta infatti producendo conseguenze serie, che potrebbero potenzialmente aggravarsi ulteriormente, sul nostro Pianeta, a partire dall’aumento delle temperature e all’alterazione delle precipitazioni.
Le cause principali che hanno condotto all’accrescimento della problematica su scala globale sono indubbiamente le emissioni di gas serra, conseguenti alla combustione dei combustibili fossili e delle attività antropiche intensive, come l’allevamento e l’agricoltura.
Una volta emessi, i gas serra, tra i quali primeggia l‘anidride carbonica, sono in grado di “intrappolare” il calore all’interno dell’atmosfera. Ciò significa che lo stesso non ha possibilità di disperdersi nello Spazio, restando in circolo esclusivamente nelle immediate vicinanze del Pianeta.
Un meccanismo imprescindibile
Uno studio recentemente pubblicato su Nature Ecology & Evolution ha spiegato come le specie, tralasciando il luogo in cui ciò avviene, possiedono l’abitudine a concentra+rsi in quelle che vengono definite delle vere e proprie “aree nucleo“, contraddistinte da una significativa ricchezza di biodiversità, per poi seguire un comportamento decisamente particolare; un progressivo diradamento, man mano che aumenta la distanza da questi centri.
Secondo quanto emerso, dunque, la regola sarebbe in grado di spiegare in che modo l’esistenza dei viventi si organizza nel nostro Pianeta, indipendentemente dalla localizzazione all’interno di un deserto cocente o di un fondale oceanico. Si tratta di un meccanismo praticamente universale; arrivare a tale constatazione è stato possibile grazie all’analisi di più di 30.000 specie, includenti piante terrestri e marine, invertebrati e vertebrati.
L’unico fattore da tenere in considerazione
Come riportato dal primo autore dello studio, Rubén Bernardo-Madrid, ciascuna differente “bioregione” del globo possiede, per l’appunto, un nucleo che permette ai viventi di sfruttare condizioni ottimali, permettendo alle forme di vita di stabilirsi e garantendo loro di irradiarsi verso l’esterno, mettendo in pratica la progressiva capacità di adattamento di ciascuna specie. Il fenomeno, definito con il nome tecnico di “environmental filtering“, suggerisce come indipendentemente dalle condizioni climatiche, tutto risiede nella capacità di adattamento delle specie.
Una regola semplice, che però a detta degli esperti sarebbe in grado di rivelarsi di assoluta importanza, in quanto papabile strumento di prevenzione in termini di futura evoluzione degli ecosistemi, oltre che di protezione degli stessi, considerando l’epoca di cambiamenti climatici rapidi e determinanti che ci troviamo ad affrontare in quanto ospiti del Pianeta. A riportarlo è IFLScience.