Al Posto di Blocco ti multano ex Art. 102 | Ti becchi una sassata e ti spediscono alla motorizzazione

Gravi conseguenze al posto di blocco (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Multa salatissima e non soltanto. Ecco perché devi mantenere sempre un’occhio attento sulle condizioni della tua macchina
In presenza di un posto di blocco, le forze dell’ordine preposte (che possono, per esempio, corrispondere a Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanzia, Polizia Municipale) hanno piena facoltà di effettuare controlli a campione nei riguardi degli automobilisti.
La verifica tradizionale, che si articola esclusivamente per pochi minuti, prevede la richiesta da parte dell’agente nei confronti del conducente dei documenti necessari ad abilitare alla circolazione di un veicolo.
Ma i militari potrebbero optare per lo svolgimento di controlli maggiormente approfonditi, relativi, ad esempio, allo stato di tenuta del veicolo e al funzionamento delle sue componenti fondamentali.
In caso di irregolarità o anomalie riscontrate, poi, entriamo in un discorso realmente più ostico: i posti di blocco, infatti, possono essere organizzati anche al fine di intercettare un veicolo sospetto, rubato al proprietario originario, trasportante droga o armi.
Agli agenti in servizio salta subito all’occhio
Tra gli aspetti che vengono controllati con maggior meticolosità in presenza di un posto di blocco, c’è sicuramente la targa, che dovrà risultare anteriormente e posteriormente leggibile e perfettamente conforme rispetto ai tradizionali standard che il Codice della Strada chiarisce. Ciò significa che questo elemento non deve assolutamente risultare danneggiato o eccessivamente sporca; è l’articolo 102, comma 7 del CdS a disporre l’infrazione commessa nel caso in cui la targa non dovesse risultare perfettamente leggibile a causa di usura o eccessiva sporcizia. In una simile circostanza, il conducente può essere punito con una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra i 42 e i 173 euro.
Che l’illecito venga commesso o meno in presenza di volontarietà, la Legge sottolinea quanto la leggibilità debba rappresentare un elemento costantemente attenzionato, dunque garantito necessariamente. Esistono, inoltre, delle precise situazioni in cui la targa può risultare deteriorata permanentemente, con impossibilità di porvi rimedio, se non procedendo alla sostituzione della stessa; ed è per questo che, in presenza di corrosione, scolorimento o altre lesioni, nei confronti conducente che viene sorpreso montando una targa in condizioni non decisamente ottimali, può essere disposto il fermo amministrativo nei confronti dei veicolo, oltre che la già citata sanzione amministrativa.
Il rischio penale
L’unico modo a disposizione dell’automobilista per rientrare in possesso del proprio mezzo sarà affidandosi ad una pratica di reimmatricolazione, alla quale conseguono inevitabilmente costi e lunghi periodi di attesa. E’ importante definire come la Legge, in presenza di una targa che non si presenta totalmente incline alle disposizioni del CdS, possa addirittura procedere con conseguenze penali a carico del proprietario del mezzo.
Questa circostanza estrema si verifica soltanto in casi particolarmente gravi, come ad esempio quando la targa viene occultata volontariamente, ponendo su di essa teli, adesivi o coperture magnetiche. Un simile comportamento corrisponde ad una violazione rispetto all’articolo 490 del Codice Penale, che si occupa di disciplinare la materia di falsità materiale in atto pubblico, con possibilità di reclusione fino a due anni nei confronti dell’automobilista. A riportarlo è Virgilio.it.