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Sole, 200 anni fa cambio totalmente colore | Potrà capitare ancora e questo è il motivo: freddo su tutta la Terra

Un Sole mai visto prima

Un Sole mai visto prima (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Un fenomeno imprevedibile ha già riguardato il Sole circa due secoli fa. Gli scienziati sono riusciti a risalire alla causa soltanto recentemente

La Stella madre del nostro Sistema è, ovviamente, il Sole, una nana gialla che si situa nel preciso centro del Sistema Solare. La sua composizione risulta essere per il 74% circa della sua massa di idrogeno e per il restante 24-25% di elio, anche se non è da escludere la presenza di altri elementi.

La presenza del Sole è di fondamentale importanza per la Terra e per i propri abitanti, dunque per l’interezza degli esseri viventi. Questo perché la stella si rende protagonista di una serie di processi cruciali allo sviluppo della vita.

A partire dalla fotosintesi clorofilliana, il processo che permette alle piante di procacciarsi nutrimento in maniera completamente autotrofa, producendo ossigeno e sostanze nutritive.

Ovviamente, anche l’essere umano beneficia in modo decisivo dell’attività del Sole, che contribuisce a favorire la sintesi della vitamina D e che, soprattutto, attraverso il processo di fusione nucleare, che avviene nel nucleo solare, è in grado di rilasciare energia in enormi quantità, sottoforma di calore e luce.

Il Sole come mai ce lo aspetteremmo

Quasi duecento anni fa, più precisamente nel 1831, il clima del globo intero si trovò sconvolto da un fenomeno mai osservato prima di allora, che comportò una diminuzione nelle temperature terrestri e condusse il Sole ad assumere una colorazione profondamente differente rispetto a come lo conosciamo oggi. Non il canonico colore giallo, ma, stando alle testimonianze risalenti proprio all’epoca, una fusione tra verde, viola e blu. La causa di questo fenomeno, che fu caratterizzato, come anticipavamo, anche da un calo rispetto alla temperatura pari a circa 1°C, resta ancora oggi un mistero per gli scienziati.

O meglio, nessuno è stato in grado di definirlo con certezza fino a poco tempo fa, ma la probabilità più elevata ha sempre portato a credere che la causa alla base fosse un’eruzione vulcanica. A condurre verso l’ipotesi più papabile è un gruppo di ricercatori della University of St.Andrews, nel Regno Unito, sapientemente guidato dal docente Will Hutchison, a capo di una serie di esperimenti condotti avvalendosi di tecniche laboratoriali estremamente all’avanguardia, che sono state in grado di portare all’individuazione del responsabile: stiamo parlando del vulcano Zavaritskji, sito sull’isola di Simushir, nella porzione di Oceano Pacifico contesa tra Giappone e Russia.ù

Vulcano Zavaritskji
Vulcano Zavaritskji (Smithsonian foto) – www.aerospacecue.it

Conseguenze estremamente impattanti

La sua eruzione produsse la diffusione di gas solfori in grado di “schermare” la luce emessa dal Sole; quanto ne conseguì, ovviamente, fu la modificazione apparente del colore della nostra Stella madre, producendo un cambiamento drastico rispetto alla quotidianità e alle attività umane, portando alla carestia in numerose aree del Pianeta.

L’analisi di campioni di ghiaccio prelevati in Groenlandia – risalenti proprio a quel periodo -, combinate con campioni raccolti all’interno della caldera di Zavaritskji si è rivelata fondamentale per raggiungere il risultato tanto atteso. Il ghiaccio è stato chimicamente analizzato, portando a risultati estasianti: proprio la datazione precisa dell’avvenuta irruzione, che si sarebbe manifestata nel periodo compreso tra la Primavera e la stagione estiva dell’anno 1831, come spiegato al termine dello studio da Hutchison. A riportare la notizia è FanPage.it.