Tutankhamon, il faraone alieno | Hanno scoperto da dove proveniva: sono tutti senza fiato

Tutankhamon alieno? (Canva-Shutterstock foto) - www.aerospacecue.it
Un extraterrestre a capo dell’Antico Egitto? La presenza degli alieni sulla Terra sarebbe già stata certificata millenni fa
L‘archeologia che fa riferimento al periodo storico dell’Antico Egitto si è rivelata talmente fondamentale nel corso degli anni tanto da meritarsi un termine apposito, coniato espressamente per rivolgersi a questa pratica: Egittologia.
La principale area di interesse è sicuramente quella relativa all’architettura, religiosa e funeraria in modo particolare, a partire dall’iconica Piramide di Giza, passando per le tombe della Valle dei Re e della Valle delle Regine, oltre che differenti templi dedicati alle divinità.
Un ambito ugualmente indispensabile da attenzionare è quello relativo alla decifrazione dei geroglifici, l’antica scrittura utilizzata dagli egizi, che ha permesso di comprendere una mole di informazioni sensibilmente più ampia circa la quotidianità delle popolazioni.
Molti lo descrivono come l’aspetto in assoluto più affascinante, ed effettivamente lo studio delle divinità e dei testi sacri sono stati in grado di restituire dei punti di vista inediti, nonché di condurre a scoperte incredibili circa il modo in cui gli antichi egizi si relazionavano con la materia.
La misteriosa e affascinante teoria
Nonostante le numerose e documentate prove, l’imponenza delle opere realizzate durante i periodi di dominazione dei differenti faraoni ha condotto diversi, anche esperti del campo, ad ipotizzare che, in realtà, dietro la costruzione di piramidi e templi non vi fosse la mano dell’uomo, rappresentato in questo caso specifico dagli schiavi, bensì di entità ben più misteriose e peculiari. Considerando che le piramidi sono realizzate, generalmente, con un numero di pesantissimi blocchi di pietra che supera il milione di numero, c’è chi dice che l’opera non potesse essere concretizzata esclusivamente impiegando lo sforzo dei prigionieri.
E che, dunque, in realtà le piramidi egizie fossero opera degli alieni. Per avvalorare questa bizzarra tesi, c’è chi fa notare anche di come determinate costruzioni, a partire dalla Grande Piramide di Giza e dalla Piramide di Cheope, risultino mantenute in uno stato di conservazione esemplare, anche a distanza di millenni – ovviamente non tenendo in conto la massiccia opera di preservamento messa in pratica nel corso dei secoli, soprattutto a partire dal “boom” dell’egittologia, nel corso della prima metà del XX Secolo.
Un legame con lo Spazio profondo
A rafforzare ulteriormente l’ipotesi, ecco giungere la notizia di un pugnale rinvenuto all’interno della tomba di Tutankhamon, lì posizionato per accompagnare il Faraone defunto nel suo viaggio verso l’aldilà. Perché si tratta di un oggetto tanto interessante sotto il punto di vista dell’ipotetico legame tra l’Antico Egitto e la specie aliena? Perché il suo materiale deriva direttamente dallo Spazio. A dirla tutta, però, gli extraterrestri non c’entrano nulla: a spiegarlo è uno studio, pubblicato addirittura dieci anni fa sulla rivista Meteoritics and Planetary Science, all’interno del quale l’autrice Daniela Comelli metteva in luce come il pugnale fosse forgiato con un ferro meteorico.
Ciò è stato confermato in un successivo lavoro di ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati dal docente Takafumi Matsui, della Chiba Institute of Technology. Si tratterebbe, più nello specifico, di un dono diplomatico, che grazie all’analisi condotta proprio dall’ateneo nipponico ha permesso di comprendere maggiori informazioni circa la fabbricazione, arrivando a comprendere come il ferro contenesse una percentuale elevata di nichel e cobalto, attraverso l’impiego di una spettrometria a fluorescenza a raggi X.