Luna, arrivano le consegne a domicilio | I pacchi sparati dallo Spazio recuperati con reti giganti

Consegne a domicilio sulla Luna? (Canva-Freepik foto) - www.aerospacecue.it
Anche il satellite terrestre avrà finalmente i suoi “corrieri”. La proposta potrebbe segnare la nuova era nella logistica spaziale
L’interesse della comunità scientifica nei confronti della Luna non ha di certo raggiunto il suo picco con il raggiungimento del suolo del satellite da parte del primo uomo nella storia.
Era il 21 Luglio del 1969 quando, nel merito della missione Apollo 11, programmata dalla NASA, Neil Armstrong divenne il primo astronauta ad apporre la sua impronta sulla Luna, seguito dal collega Buzz Aldrin pochi minuti più tardi.
Una meta che era parsa estremamente improbabile, se non quasi impossibile, da raggiungere già soltanto fino al precedente decennio, ma che aveva rappresentato il raggiungimento del punto più alto mai toccato dall’essere umano nell’ambito delle esplorazioni spaziali.
Sarebbero seguite prolifiche stagioni di sbarchi: ben sei perfettamente riusciti già nei periodi immediatamente successivi, fino al 1972, sino ad arrivare all’odierna missione Artemis, che nel 2027 dovrebbe condurre nuovamente l’uomo a calpestare il suolo lunare.
Un’idea potenzialmente rivoluzionaria
Ed ecco diffondersi un’idea che potrebbe realmente rivelarsi capace di rinnovare drasticamente un mondo in continua evoluzione: quello dei viaggi verso lo Spazio. La suggestione è stata lanciata da gruppi di startup e imprenditori provenienti dalla Grecia e potrebbe concretizzarsi attraverso la realizzazione di reti giganti direttamente sul suolo lunare, che possano risultare in grado di catturare veicoli, con i rispettivi carichi, inviati dall’orbita lunare.
Stiamo entrando nel merito del sistema MACEDONAS (acronimo di Momentum Absorption Catcher), che pone le sue fondamenta sulle necessità di implementazioni differenti relativamente alle missioni lunari che stanno attualmente andando in scena, capaci di mostrare evidenti limiti, specie sotto il punto di vista delle errate traiettorie, come nei casi di atterraggi autonomi non propriamente frequentemente brillanti.
Un chiaro sguardo verso il futuro
I rischi sono numerosi, a partire dal fatto che un eventuale incidente provocherebbe una dispersione di tonnellate di carichi, in modo irreversibile; da qui nasce la proposta di mettere a punto un sistema di reti che sia in grado di attutire le cadute dei payload in modo totalmente esente da disagi, raccogliendone la presenza e il contenuto. Inoltre, la proposta delle startup mira ad un elevato grado di sostenibilità, essendo pensata per risultare rigenerabile, ciò grazie all’impiego di sistemi di rigenerazione.
Un sistema che si preannuncia come estremamente affidabile e che andrebbe a rappresentare un ulteriore tassello verso una proficua rivoluzione nell’ambito delle spedizioni verso la Luna, considerando anche l’opera di collaborazione, diretta ed indiretta, che andrebbe a svolgere al fianco di piattaforme orbitanti e centrali lunari energetiche. Che ciò possa rappresentare il primo passo verso la concretizzazione di obiettivi apparentemente impensabili, solo fino a poche stagioni fa, quali la messa a punto dell’edilizia e della logistica spaziale o del turismo lunare? La notizia è stata riportata da TecnoAndroid.it.