Questo luogo è avvolto dal mistero da 250 anni | Ci vanno in vacanza alla ricerca del TESORO dei pirati

Un misterioso tesoro (Canva-Shutterstock foto) - www.aerospacecue.it
Parliamo di una delle mete in assoluto più misteriose ed impervie del mondo. Dicono ci sia lo zampino dei bucanieri
Il nostro Pianeta è ricco di luoghi, non per forza totalmente selvaggi ed inesplorati, che conservano al loro interno dei misteri, portati avanti nei secoli, ai quali ancora oggi non è possibile fornire una spiegazione.
Pensate all’eterna leggenda del Triangolo delle Bermuda, per l’appunto un’area triangolare compresa tra l’Oceano Atlantico e il Mar dei Caraibi, che attanaglia generazioni di marinai per via delle misteriosi sparizioni di imbarcazioni ed equipaggi avvenute proprio in questa zona.
O al celebre Stonehenge, nel Regno Unito, capace di attrarre milioni di visitatori ogni anno, rappresentando un perfetto esempio di arte ed architettura paleolitica. Eppure, molti sostengono che una simile costruzione possa esser stata unicamente opera di entità extraterrestri.
Discorso analogo vale per l’Isola di Pasqua, conosciuta anche con il nome indigeno Rapa Nui, sita a largo delle coste cilene, che nonostante la sua fama continua ad interrogare molti circa gli autori e il processo di costruzione delle enormi statue raffiguranti volti dei nativi Moai.
Come in un vero film piratesco
Esiste un luogo sull’Isola di Oak, sita nella Provincia canadese della Nuova Scozia, ancora oggi totalmente immerso in un alone di mistero che perdura da secoli. Ci troviamo lungo la costa canadese, dove le leggende ultracentenarie raccontano della presenza di un tesoro sotterraneo. Nessuno sia ancora riuscito a comprendere cosa veramente si celi sotto il livello della superficie, né chi sia stato l’artefice di questa iniziativa; ed è proprio questo l’aspetto in assoluto più affascinante.
Tutto partì nel 1795, quando tre giovani del luogo scoprirono per puro caso un buco circolare, che raggiungeva una profondità approssimativa pari a circa 40 metri. Le suggestioni cominciarono a farsi vive, tra chi indicava che si trattasse di un’opera realizzata dai pirati per proteggere un forziere, ma anche chi cominciò ad attribuirlo a popolazioni decisamente più datate, giungendo addirittura a tirare in ballo fenici o cartaginesi.
Sarà possibile trovare una soluzione?
La curiosità fu talmente tanta che spinse i 3 a tornare nell’esatto luogo, questa volta muniti di tutta l’attrezzatura necessaria per procedere agli scavi, sino a raggiungere una lastra in pietra che presentava alcuni simboli, la cui traduzione approssimativa risultava essere “Quaranta piedi più in basso sono sepolti due milioni di sterline”, avvalorando la tesi di un prezioso tesoro nascosto nelle profondità del “pozzo d’oro“. Esatto, perché i lavori di scavo proseguirono, sino a quando il pozzo cominciò a filtrare un quantitativo d’acqua eccessivo.
Nel 1893 gli scavi proseguirono, grazie all’intraprendenza della Truro Company; ci vollero diversi anni prima di raggiungere i 50 metri circa di profondità, dove si situava una stanza di cemento includente uno straccio di pergamena, sul quale erano annotati simboli o lettere di fatto impossibili da comprendere. Gli scavi sono tutt’ora in corso, essendo riusciti a raggiungere circa 180 metri di profondità grazie all’impiego di sistemi estremamente più efficaci ed avanguardistici rispetto alle tecniche impiegate tra il 1700 e il 1800, ma il mistero perdura e nessuno risulta ancora in grado di fornire una spiegazione su cosa sia nascosto in profondità e su chi sia stato il responsabile. A riportarlo è SFP Versilia.