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Codice della Strada, meno incidenti ma un pericolo nuovo | Bisogna porre un freno subito: auto sempre più grandi e tragedie dietro l’angolo

Incidenti e nuovo allarme

Incidenti e nuovo allarme (Canva-Freepik foto) - www.aerospacecue.it

Gli incidenti continuano a rappresentare un disagio tangibile. Serve intervenire immediatamente; il focus va posto sulle dimensioni delle auto

L’entrata in vigore del Codice della Strada è da sempre stata accompagnata dalle chiare necessità celatesi dietro l’urgenza di tale modifica rispetto alle norme vigenti: la volontà di ridurre il numero dei morti su strada.

Una priorità che si ricollega in modo stretto al progetto Vision Zero, portato avanti dall’Unione Europea, il cui intento dichiarato è quello di produrre una riduzione progressiva delle vittime in carreggiata, raggiungendo gli zero decessi entro il 2050.

E stando ai dati raccolti e diffusi da fonti autorevoli quali Polizia Stradale e Carabinieri, nel corso del primo semestre dell’anno 2025 si è assistito ad un calo pari all’8,7% di decessi, oltre che di una riduzione rispetto alle persone ferite, corrispondenti al 5,6%.

Risultati ancora minimi, ma sicuramente incoraggianti, considerando che, prendendo come riferimento il periodo intercorso da Dicembre e Giugno e comparandolo con il medesimo corso del precedente anno, si è registrato un calo di incidenti pari al 4%.

La situazione resta ancora preoccupante

Eppure, vale la pena attenzionare uno studio recentemente diffuso dalla Transport & Environment, meglio nota come T&E, che si occupa prevalentemente del tema della decarbonizzazione dei trasposti, resasi protagonista di un approfondimento includente la potenziale correlazione tra le misure dell’automobile e il tasso di incidenti, anche con potenziali lesioni o decessi.

In particolar modo, nel merito dei test è stato preso in esame un dato di fatto obiettivo, ossia quello che la parte anteriore dei veicoli risulti essere sempre più alta, con una crescita media pari a mezzo centimetro annualmente, rendendo sempre più arduo per i conducenti visionare opportunamente che intorno alla propria vettura non vi siano potenziali pericoli. In particolar modo, il carspreading, soprattutto quando si parla di veicoli per natura particolarmente elevati, come i SUV, impedisce la chiara visione, per esempio, di bambini e animali nelle vicinanze del veicolo.

SUV
Le dimensioni medie di un SUV (Pexels foto) – www.aerospacecue.it

Proposte costruttive e fondamentali

Se pensiamo come l’altezza media di un SUV nella sua parte anteriore corrisponda a 83.8 nel 2024, con una netta differenza rispetto ai 76.9 medi del 2010, nonché di come nel corso degli ultimi 15 anni si sia assistito ad un aumento pari al 24% in più circa l’immatricolazione e la vendità di veicoli canonicamente ingombranti, ecco come la situazione possa apparire immediatamente più chiara, compresa di tutte le sue criticità. Non è un caso che, durante una sfortunata collisione su strada, il colpo che il pedone subisce dalla vettura in corsa va a centrare proprio gli organi vitali, una delle fasce sicuramente più delicate.

Se la vettura prosegue a 50 km/h, il colpo potrebbe condurre il pedone addirittura sotto il livello dell’auto, senza essere scalzato di lato; ciò può potenzialmente aumentare il tasso di mortalità. Ed è per questo che la stessa T&E, avvalendosi della collaborazione di Clean Cities Campaign, ha formalmente inviato una richiesta destinata all’Unione Europea e al Regno Unito, in cui si indica la necessità di fissare un limite di altezza massima che le vetture non possono anteriormente sforare, e di farlo nell’immediato, già entro la fine del 2025. Più nello specifico, come riportato anche da Vanity Fair, l’altezza massima ideale sarebbe pari a 85 centimetri per la parte anteriore.