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È la cometa più grande mai conosciuta | Scoperta tutta italiana: un gigante ghiacciato nei cieli

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Scoperta cometa più grande (Canva foto) - www.aerospacecue.it

Un gigante ghiacciato osservato da lontano: segnali di vita nella cometa più grande mai scoperta, ed è made in Italy.

Dalle profondità più oscure del Sistema solare arriva un viaggiatore silenzioso e imponente. È così lontano che nessun telescopio tradizionale avrebbe potuto notarlo. Eppure, questo oggetto misterioso ha catturato l’attenzione degli scienziati grazie a segnali debolissimi, provenienti da una distanza in cui il gelo domina incontrastato e la luce del Sole è poco più che un ricordo.

Il suo percorso è lungo e solitario, un’orbita che richiede centinaia di migliaia di anni per compiersi. È come se questa cometa stesse facendo ritorno a casa dopo un’assenza durata più di mezzo milione di anni. Ma nonostante sia ancora molto lontana dai pianeti interni, qualcosa in lei ha cominciato a muoversi, a “risvegliarsi”.

Sotto la sua superficie spessa e antica, si stanno attivando processi che la rendono diversa da tutte le altre. Gli scienziati non si aspettavano nulla del genere a simili distanze, dove il calore del Sole è quasi nullo. Invece, da quel freddo estremo, stanno emergendo segnali che raccontano di una cometa viva, dinamica, pronta a svelare i suoi segreti.

E proprio quei segreti, rimasti intatti per miliardi di anni, potrebbero raccontarci com’era il Sistema solare quando è nato. Ogni nuovo dato raccolto è un frammento di memoria antica, un pezzo di storia che ci avvicina a capire da dove veniamo.

Un colosso ai confini del sistema solare

La cometa si chiama C/2014 UN271, ma è conosciuta anche come Bernardinelli-Bernstein, dal nome dei due astronomi che l’hanno scoperta. Con un diametro stimato di 140 chilometri, è la cometa più grande mai osservata, più di dieci volte la dimensione media di quelle che conosciamo. Il suo viaggio ha origine nella nube di Oort, una regione remota e misteriosa, popolata da miliardi di oggetti ghiacciati.

Grazie al radiotelescopio Alma, in Cile, gli scienziati sono riusciti a osservarla mentre si trovava a circa 16,6 unità astronomiche dal Sole, cioè oltre la metà della distanza da Nettuno. Un risultato sorprendente, perché a quella distanza la maggior parte delle comete appare del tutto inattiva. E invece, Alma ha colto qualcosa di mai visto prima.

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Cometa (Canva foto) – www.aerospacecue.it

L’attività molecolare di un gigante silenzioso

Per la prima volta, è stata rilevata attività molecolare in una cometa così distante e grande. I dati raccolti da Alma hanno mostrato getti di monossido di carbonio che fuoriescono dal nucleo della cometa, un comportamento che suggerisce processi complessi in atto. Secondo quanto riportato da Media Inaf, si tratta di degassamenti esplosivi che anticipano le trasformazioni chimiche che C/2014 UN271 subirà nei prossimi anni.

Man mano che si avvicina al Sole, questa cometa continuerà a cambiare. I gas congelati nei suoi strati più interni cominceranno a liberarsi, offrendo un’occasione unica per studiare la composizione primitiva del Sistema solare. Ogni molecola rilasciata è un indizio su come si è formata la Terra, su dove è nata l’acqua e forse, su come potrebbero esistere altri mondi favorevoli alla vita.